L’imprenditore di Arzano stanco di pagare il pizzo e le cambiali al clan Di Lauro e che ha fatto arrestare il boss Vincenzo Di Lauro e 4 dei suoi affiliati era vessato da almeno tre anni.
In particolare da Giovanni Cortese o’ cavallaro e dal figlio Mario, che figurano tra i cinque arrestati nel blitz di ieri dei carabinieri. Nelle 20 pagine dell’ordinanza cautelare firmata dal gip Chiara Bardi del Tribunale di Napoli grazie alle testimonianze dell’imprenditore e a una serie di intercettazioni viene fuori un quadro accusatorio che incastra i cinque.
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Nel mese di ottobre/novembre 2020, Mario Cortese e Gennaro Bizzarro si presentarono presso il bar, gestito dall’imprenditore. E una volta dentro Mario Cortese effettuò una video chiamata al padre Giovanni. “Fratello ma tutto bene? Ti sei preso il locale mio? Io lo dovevo aprire a mio figlio. Ti abbiamo sempre detto che il bar non lo dovevi aprire….vedi che Gennaro e mio figlio ora ti fanno una imbasciata”, ed ancora: “frate’ … o bar e’ nuost quant’ e a ve p te ne i a ca dint”. Queste le minacce rivolte da Gennaro Cortese o’ cavallaro al titolare del bar sala scommesse.
Ma senza lasciarsi intimidire l’uomo rispose non essere intenzionato ad andar via. A quel punto però Mario Cortese e Gennaro Bizzarro gli dissero che, per poter continuare a lavorare, avrebbe dovuto dare loro 70.000 euro, altrimenti “t facimm zumba’ in aria” e, alla risposta della vittima di non essere in possesso della somma, i due gli dissero che avrebbe dovuto, in alternativa, pagare la somma mensile mille euro, garantita dal rilascio di cambiali.
Cosa che avvenne fino al luglio 2022, quando l’imprenditore cedette a terzi il bar. Manon èp finita perché nella notte tra il 20 ed il 21 ottobre 2023 Mario Cortese si presentò presso i locali del nuovo bar aperto dall’imprenditore in un’altra zona. Era insieme ad altra persona non identificata e – dopo aver invano chiesto del titolare che in quel momento non era presente, lasciò un messaggio vocale sul telefono della compagna.
“…ma nun c stai ?? ma o saie ca i nun facc o uaglion ro salumier ca m vuo’ manna’ a naz e a ret ?? a peppe, ce rat o fatte gennarin??…ca gennarin nun po’ aspett’ a te tutt e mis … i nun pozz aspetta a te e fa’ e tarantell… i m sfaster …. a me gia’ m brusca cap… ca po i si nun t’aggia rispetta’ chiu’ mo to disc….ca nun stai capenn propr nient o frat…comm a chill’atu fatt era veni’ tutte jiuorn o frat… quatt jiurne mo tre juorne…, ehhh o fraaa un t ven incontr e tutt maner…ma tu o fatt e gennarin…a chi vuliss manna a piglia’ o pepe….. co manna anz e a ret a pepp ce le a ra’ mo e sord…nuie nun amma aspett’ semp a te tutt e mis e veni ca a fa e tarantell …i m sfaster i nun t rispett chiu’ ehh stai avvisat mo stai cu figli’t…i nun veng chiu nata vot ca’ mo e veni’ tu a do me…e si nun vien io nun t rispett chiu’ …stai avvisat!!!”.
A quel punto davanti a quelle evidenti minacce l’imprenditore è andato dai carabinieri ai quali ha consegnato anche 15 cambiali. E mettere a verbale: “Confermo di aver sottoscritto i predetti titoli il 18 novembre 2020 e che quello stesso giorno le consegnai, non ricordo se alla presenza di Mario Cortese, a Gennaro Bizzarro, che – come preciso in sede di rilettura – giunse a bordo di una Range Rover Evoque”.
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(nella foto Giovanni Cortese ‘o cavallaro e il figlio Mario)
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