“Un protocollo d’intesa che si limita a formalizzare la collaborazione già in atto da tempo e che si muove nel solco di collaborazione collaudata con Pompei, dove ha già portato risultati importanti con la riscoperta del sito dimenticato di Civita Giuliana e il recupero di un carro cerimoniale”.
Nunzio Fragliasso, capo della Procura di Torre Annunziata, descrive così il protocollo d’intesa firmato questa mattina a Palazzo Reale presso gli Uffici della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli con il soprintendente Mariano Nuzzo.
Un accordo che servirà a limitare ulteriormente l’azione dei tombaroli nell’area di competenza della Procura di Torre Annunziata e ad avviare più velocemente campagne di scavo autorizzate. Nel corso dell’incontro, il capitano Massimiliano Croce, comandante del Nucleo TPC di Napoli, ha formalmente restituito alcuni reperti che erano stati sequestrati in Penisola Sorrentina all’interno di una struttura ricettiva. Il recupero era stato possibile grazie alla pubblicazione di foto dei reperti pubblicizzate online.
“Anche grazie alla collaborazione con la Procura – spiega il soprintendente Nuzzo – stiamo avendo segnali positivi con diverse restituzioni spontanee di reperti archeologici. C’è stato finalmente un risveglio della coscienza”.
Purtroppo, però, c’è ancora una richiesta “sul mercato clandestino – afferma il capitano Croce – e spesso gli scavi illegali cancellano anche la storia e il contesto dei beni sottratti, facendo perdere loro la funzione scientifica”. I reperti saranno esposti nella sede della soprintendenza e “non finiranno nei depositi. Poi man mano troveranno collocazione nei musei locali per essere sempre esposti al pubblico” assicura Nuzzo. Diversi sono stati i riferimenti al caso di Civita Giuliana. Il parallelo attuale è rappresentato dalla villa di Popilio Florio, a Boscoreale, “dove ci sono tracce recenti di scavo” dice il procuratore Fragliasso.
La Soprintendenza ha chiesto fondi per avviare nuovi scavi anche nella villa di Popilio Florio “sperando in una nuova Civita Giuliana”. secondo il procuratore, ci sarebbero “almeno altri 19 siti già mappati tra Boscoreale e Boscotrecase, probabilmente oggetto di scavi clandestini da parte dei tombaroli”.
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