Luciano Spalletti, premiato al Gran Galà del Calcio come migliore allenatore della passata stagione per lo scudetto vinto da trionfatore con il Napoli, si è concesso un’intervista davanti alle telecamere di di Sky Sport.Il tecnico di Certaldo ha così raccontato la sua esperienza a Napoli: “Tutto bellissimo.
Una squadra estremamente collaborativa.Era una roba bellissima vederli insieme nello spogliatoio.
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Io ho fatto poco lavoro, loro hanno capito tutti per chi dovevano vincere.Oltre a calciatori era una squadra di uomini veri.
Noi siamo partiti per vincere, ADL è bravo a motivare gli altri.
Se passeggi per la città l’amore dei napoletani lo senti.Io vivo per questo, ho tritato la famiglia per stare dietro il pallone.
Trovarmi ora come allenatore della Nazionale è come essere in paradiso.Il Napoli è una cicatrice bellissima sulla mia pelle”.
Poi ha parlato di singoli calciatori E a proposito di Giacomo Raspadori che è anche suo attaccante in nazionale ha detto: “Ragazzo eccezionale, mi chiedeva il permesso di venire più tardi all’allenamento perchè doveva fare gli esami all’università”.
E invece sul coreano Kim: “Non parlava italiano, mi guardava e diceva: ‘Mister, yes o no?’.
E andava.Un ragazzo magnifico.
Vengono da quel paese lì, da quelle tradizioni, lui nell’esecutività era una roba impressionante”.E invece sul gioiellino Kvaratskhelia: “Ha ancora margini di crescita incredibili.
Quando si facevano gli allenamenti, Di Lorenzo se lo ritrovava davanti.Gli chiedevo: ‘DiLo, ma com’è?’.
E lui: ‘Mister, lo faccia giocare anche sull’altra fascia”.
“L’amicizia tra Osimhen e Kvaratskhelia li ha aiutati molto”
“Osimhen e Kvara hanno anche un’amicizia fuori dal calcio.Questo ha aiutato.
Il calcio si guarda tutto, io ho passato notti insonni per il pallone”.
Articolo pubblicato il giorno 5 Dicembre 2023 - 06:09