Una storia di abusivismo, soprusi e violenza a Ponticelli. Da anni, in un vecchio rudere al civico 20 di via San Michele, a Ponticelli, va avanti una storia fatta di abusivismo, soprusi e violenza.
Il rudere era stato occupato abusivamente da una donna, che vi ha vissuto fino alla sua morte. In seguito alla sua scomparsa, è scoppiata una lite tra i suoi familiari per stabilire l’eredità della casa.
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La lite è stata spesso violenta, come ha denunciato anche la giornalista Luciana Esposito. I figli della donna, che vivevano con lei nel rudere, sono stati minacciati e picchiati dal nipote della donna, che si è proclamato erede unico.
Secondo quanto riferito da alcuni residenti che si sono rivolti al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, il nipote ha finalmente cacciato via i figli della vecchia occupante, che sono ora senza un tetto.
Una situazione inaccettabile
La vicenda di Ponticelli è un esempio di come l’abusivismo abitativo possa portare a situazioni di grave disagio sociale e di violenza.
Il caso è stato denunciato anche dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha chiesto alle forze dell’ordine di intervenire per ripristinare la legalità.
È necessario che le istituzioni si impegnino a contrastare l’abusivismo abitativo, che è un problema che affligge molte città italiane, e a garantire il rispetto dei diritti di tutti i cittadini, anche di quelli che vivono in condizioni di disagio.
“Si dovranno fare le opportune verifiche su questa situazione e quindi chiediamo anche l’intervento della Polizia Municipale. Non ci si può impossessare in modo illecito ed abusivo di abitazioni, per di più facendo ricorso alla violenza, e poi in questo caso va verificata anche la sicurezza della struttura”, dichiara Borrelli.
E poi aggiunge: “Purtroppo li dove lo Stato è sempre stato assente facendo così spazio alla cultura criminale- questa è zona del clan De Micco, i Bodo- certi modi di agire e pensare che si reggono sulla violenza e la sopraffazione sono la ‘normalità’. Ora è però tempo di rimettere le cose a posto”.
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Articolo pubblicato il giorno 12 Dicembre 2023 - 11:07