Napoli. 132 precari dell’Istituto dei Tumori di Napoli, tra ricercatori e personale di supporto alla ricerca, hanno firmato oggi il contratto a tempo indeterminato.
La notizia è stata accolta con grande soddisfazione dai lavoratori, che da anni aspettavano di veder riconosciuto il loro ruolo nell’Istituto.
Immagine di Istituto dei Tumori di Napoli Si apre in una nuova finestra
“Le nostre voci – ha detto Maria Grimaldi, rappresentante sindacale degli ex precari – spesso trascurate, sono finalmente state ascoltate e le Istituzioni hanno dimostrato un impegno concreto nel riconoscere il valore di noi professionisti. Il supporto e l’impegno del management aziendale ha, inoltre, consentito che l’Istituto Pascale fosse tra i primi in Italia ad aver applicato quanto previsto dalla recente legge, sancendo la possibilità per i ricercatori sanitari e per il personale di supporto alla ricerca, in presenza di specifici requisiti, di veder convertito il contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato”.
I professionisti che hanno visto riconosciuto il loro ruolo nell’Istituto sono in prevalenza donne, con un’età media di trentacinque anni e con all’attivo 10 anni medi di precariato alle spalle. I loro profili professionali sono molto diversi tra loro: biologi, biotecnologi, fisici, chimici, farmacisti, study coordinator, data manager, infermieri di ricerca.
Chi ha firmato il contratto a tempo indeterminato faceva già parte della cosiddetta “piramide della ricerca”, possedeva, cioè, i requisiti previsti dalla legge 205/17 oltre ad aver maturato almeno 3 anni di servizio al 30 giugno 2023 alle dipendenze di un ente del Ssn, negli ultimi 8 anni.
“Quello di oggi è un risultato storico – ha detto il direttore scientifico del Pascale, Alfredo Budillon – che ha decretato la fine del precariato per una parte consistente del nostro personale di ricerca, ed ha offerto una prospettiva più sicura a coloro che da anni dedicano il loro impegno alla ricerca nel campo della salute. Questo risultato non celebra, però, solo la conquista individuale di 132 professionisti, che da oggi possono contare su una maggiore sicurezza occupazionale; si tratta infatti di un traguardo che certamente avrà impatti positivi sulla qualità della ricerca sanitaria. La stabilità lavorativa sono convinto contribuirà ad incentivare l’innovazione e la dedizione nel perseguire il proprio lavoro, contribuendo così al progresso nel settore della salute”.
Nell’aula Cerra dove stamattina si sono ritrovati i 132 neo assunti è intervenuto via Skype anche Giovanni Leonardi, segretario generale del Ministero della Salute che ha portato i suoi auguri ai ricercatori.
Grande soddisfazione anche da parte del direttore generale, Attilio Bianchi: “Per l’avvenuta stabilizzazione il nostro compito è si quello di gestire il presente, ma anche disegnare il futuro. Loro rappresentano il futuro, sono il nostro investimento di oggi perché questa fantastica storia del Pascale possa proseguire domani”.
Articolo pubblicato il giorno 14 Dicembre 2023 - 15:28