Il 15 gennaio si terrà davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare di Napoli, Chiara Bardi, l’udienza preliminare sull’omicidio di Francesco Pio Maimone, il giovane aspirante pizzaiolo estraneo a qualsiasi coinvolgimento criminale, ucciso per errore a Napoli nella notte tra il 19 e il 20 marzo scorsi.
Il colpo mortale al petto fu sparato mentre si trovava di fronte a uno chalet sul lungomare con alcuni amici. Il presunto responsabile dell’omicidio è il 23enne Francesco Pio Valda, accompagnato da altre sette persone, amici e parenti.
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La Squadra Mobile e la Procura di Napoli ritengono che ognuno di loro abbia avuto un ruolo cruciale quella tragica notte e nei giorni successivi nel proteggere e favorire il presunto assassino.
Secondo le indagini, il colpo di pistola fu sparato più volte ad altezza d’uomo in seguito a una lite tra gruppi di giovani appartenenti a due differenti quartieri della città, legati alla criminalità organizzata, scatenatasi per motivi futili.
Oltre all’assassino ci sono anche altri sette indagati
Purtroppo, a farne le spese fu il giovane Francesco Pio, estraneo a tali dinamiche criminali. In attesa di eventuali richieste di riti alternativi, il giudice dovrà pronunciarsi sulle richieste di rinvio a giudizio formulate nei confronti degli otto imputati, presentate dai sostituti procuratori antimafia di Napoli Antonella Fratello, Claudio Orazio Onorati e Simona Rossi.
Nella veste di persone offese figurano la famiglia di Francesco Pio (padre, madre e tre fratelli), assistita dall’avvocato Sergio Pisani, il Comune di Napoli e la Fondazione Politiche integrate per la Sicurezza della Regione Campania.
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Articolo pubblicato il giorno 14 Dicembre 2023 - 17:03