Ad Ercolano, in provincia di Napoli, rappresentanti dell’associazione antiracket e dell’amministrazione comunale, insieme alle forze dell’ordine, hanno percorso le vie dello shopping per dire “no” alla richiesta di pizzo.
La marcia è stata organizzata per ricordare che denunciare le estorsioni conviene. Negli anni scorsi, grazie alle denunce di commercianti e imprenditori, le forze dell’ordine e la magistratura sono riuscite a assestare un duro colpo ai clan di camorra, che imponevano tangenti, più esose nelle festività di Natale, Pasqua e Ferragosto.
“Questa mattina tutti insieme, istituzioni, forze dell’ordine, magistratura e associazione Fai antiracket, abbiamo attraversato quelle strade che prima erano percorse dai camorristi, per chiedere il pizzo”, ha detto il sindaco di Ercolano
, Ciro Buonajuto. “Manteniamo alta l’asticella della legalità perché indietro non si torna e quel passato pieno di camorra, paura, violenza e insicurezza non ci appartiene più”.Alle vetrine dei negozi sono stati apposti adesivi con la scritta “No al racket”. “Per incoraggiare gli altri imprenditori dicendo loro che è possibile uscirne tutti insieme”, ha aggiunto Pasquale Del Prete, presidente dell’Associazione antiracket Fai di Ercolano.
La marcia di Ercolano è un segnale forte di unità e di determinazione nella lotta al racket. È un messaggio chiaro a chi tenta di imporre la propria forza e il proprio potere con la violenza: la legalità è la strada da seguire.
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