Stop a più di 50mila utenze illegali alle piattaforme private a pagamento delle Iptv e dei siti di live streaming delle più note piattaforme televisive. A disporlo è stata la Procura di Catania nell’ambito di un’inchiesta sulla pirateria televisiva con 21 indagati in 12 città italiane – Catania, Messina, Siracusa, Cosenza, Alessandria, Napoli, Salerno, Reggio Emilia, Pisa, Lucca, Livorno e Bari – e a perquisizioni e sequestri della Polizia Postale in tutto il territorio nazionale di 13 pannelli di controllo dei flussi illegali.
L’indagine, secondo il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e il sostituto Francesco Camerano, titolari del fascicolo, ha individuato una associazione a delinquere transnazionale che avrebbe avuto profitti mensili per sei milioni di euro al mese.
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I reati contestati, a vario titolo, sono associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato, danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo a un sistema informatico, frode informatica.
Le indagini, avviate dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Catania con il diretto coordinamento del Servizio polizia postale di Roma e dirette dalla Dda etnea, hanno permesso di delineare “l’esistenza di una associazione criminale organizzata in modo gerarchico secondo ruoli distinti e ben precisi e con promotori distribuiti sul territorio nazionale e all’estero, avente come finalità la costante distribuzione a un elevatissimo numero di utenti in ambito nazionale e internazionale di palinsesti live e contenuti on demand protetti da diritti televisivi di proprietà delle più note piattaforme televisive quali, ad esempio, Sky, Dazn, Mediaset, Amazon prime, Netflix ,attraverso il sistema delle Iptv illegali, con profitti mensili per svariati milioni di euro”.
Scoperta anche la presenza su varie piattaforme social di canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita, sul territorio nazionale, di flussi, pannelli e abbonamenti mensili per la visione illegale dei contenuti audiovisivi
. L’amministratore delegato di Sky Italia, Andrea Duilio, ha espresso “pieno sostegno alle forze dell’ordine nella loro attività di contrasto, che negli anni è diventata sempre più preziosa per garantire la legalità, a tutela di tutti coloro che fruiscono legittimamente dei loro contenuti preferiti”.
“Contrastare questo fenomeno criminale – ha aggiunto – è un impegno che ci coinvolge tutti e ora, grazie alla nuova legge antipirateria, possiamo farlo con ancora più efficacia”. Per la Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali l’operazione della polizia di Catania è “un duro colpo alle mentalità criminali che gestiscono le Iptv illegali e le piattaforme di live streaming illecite i cui introiti finanziano atti criminosi”.
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