Si è svolta oggi un’altra udienza movimentata al processo Aste Ok, che vede imputati esponenti del clan Partenio accusati di turbativa d’asta ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Il pm della Direzione distrettuale Antimafia, John Woodcock, ha depositato nuovi atti iscrivendo nel registro degli indagati altre nove persone, tra cui due avvocati del Foro di Avellino. A loro viene contestata l’ipotesi di accusa di corruzione in atti di ufficio.
Secondo l’accusa, il coinvolgimento dei due avvocati sarebbe scaturito dopo le dichiarazioni rese in aula da alcuni testimoni per agevolare il clan Partenio.
Le difese degli imputati si sono insorte dopo la presentazione di oltre seimila pagine di nuovi documenti prodotti da Woodcock.
“Non possiamo far passare sotto silenzio questo modus operandi – ha sostenuto l’avvocato Claudio Botti -: viene aperto un filone parallelo con il coinvolgimento di testimoni che ora risultano indagati, senza dare il tempo alle difese di studiare la documentazione e dunque garantire l’esercizio pieno del mandato difensivo”.
Le questioni sollevate sono state però rigettate dal collegio presieduto da Roberto Melone, giudici a latere Gilda Zarrella e Vincenza Cozzino, dopo una camera di consiglio.
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