Si chiamava Vincenza Angrisano e aveva 42 anni la 105esima vittima di femminicidio in Italia da inizio anno. E’ la seconda nella giornata di oggi.
La donna è stata uccisa questo pomeriggio a coltellate dal marito ad Andria. E’ stata colpita al torace e all’addome. E’ stato l’uomo a chiamare il 118 riferendo di avere ammazzato la moglie. Sul posto è intervenuta la psicologa del centro del trauma per la gestione dei figli che hanno 6 e 11 anni che, secondo le prime informazioni, dovrebbero assistito al delitto avvenuto nei pressi della ex statale 98.
I sanitari del 118 giunti sul luogo dell’omicidio non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Il marito assassino si chiama Luigi Leonetti, ed è il guardiano del rimessaggio dove si trova l’abitazione in cui la coppia viveva con i figli minorenni.
Sul posto, oltre ai carabinieri che con i colleghi della sezione investigativa scientifica stanno svolgendo i rilievi, è appena arrivato il capo della Procura di Trani, Renato Nitti.
”Una balorda e folle violenza, una inaudita e irreversibile sopraffazione in nome di niente. Non certo dell’amore, del rispetto, no. Non c’è giustificazione alcuna, non ci potrebbe mai essere: solo forte condanna per questo abominevole orrore. Non cerchiamola, non cercatela. Solo condanna”. Così la sindaca di Andria, Giovanna Bruna, in una dichiarazione.
”Il Consiglio comunale che solo pochi giorni addietro ha letto e scandito i nomi delle allora 103 donne uccise per mano di uomini dal primo gennaio 2023, ha dovuto oggi brutalmente apprendere – ha detto la prima cittadina – che la nuova, ennesima vittima di femminicidio in Italia è di Andria. Sì, nella nostra comunità si è consumato il terribile delitto: la quarantunenne travolta dalla furia omicida del marito è una nostra concittadina, ha calpestato le nostre strade, frequentato i nostri luoghi, ha dialogato con noi.
I suoi figli sono i nostri bambini, seduti tra i banchi delle nostre scuole cittadine. Un femminicidio ad Andria. Anche ad Andria”. La sindaca, a nome personale e di ”tutta la città di Andria, sconvolta e incredula, ferita e attonita” ha espresso ”profondo, immane dolore, stringendo al petto, al mio petto di mamma, quelle fragili, impotenti creature, da quest’oggi orfane della loro mamma”.
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