La paranza di truffatori di anziani aveva realizzato introiti calcolato intorno ai due milioni e mezzo di euro razziando soldi e gioielli, risparmi di una vita e ricordi di persone care, alle persone piu’ indifese: gli anziani di Roma, ma anche abruzzesi e pugliesi.
La base operativa della paranza era al Largo Donnaregina nel cuore della zona dei Tribunali. E non caso a capo del gruppo vi erano il 43enne Luigi Giuliano figlio di Guglielmo detto ‘o stuort e nipote dell’ex boss pentito Luigi Giuliano ‘o Re di Forcella. E con lui il cognato Nunzio Maranta di 37 anni e la suocera Rosaria Maranta di 57 anni.
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Altro elemento di vertice del gruppo erano Luigi Barbato di 46 anni e Teresa Esposito di 53 anni che insieme alla Maranta aveva il compito di “telefonista”, ma anche di reclutamento degli “esattori”. Nella sua abitazione, in Largo Donnaregina, si svolgevano alcune riunioni operative e da dove partivano molte delle telefonate alle vittime.
La donna era anche la custode della maggior parte dei soldi e delle utilità dell’organizzazione criminale, provento dei delitti e aiutava i capi nella gestione e nel reclutamento dei sodali.
La zona meglio “battuta” era quella del rione Monti a Roma dove gli episodi erano talmente tanti da essere diventati una vera emergenza. Il Commissariato Viminale, da inizio 2021, e’ stato tempestato dalle denunce dei cittadini.
La zona meglio “battuta” era quella del rione Monti a Roma
L’esempio tipo e’ stato il sistema per raggirare una donna di 80 anni residente in via Panisperna. Nella tarda mattina del 3 dicembre 2021, e’ stata contattata sulla sua linea fissa da un tale “avvocato Cipriani” che l’ha informata di un incidente stradale causato dalla figlia alla guida di un’auto senza assicurazione.
Una situazione gravissima per la quale la ragazza rischiava una denuncia pesantissima se la donna non avesse sborsato 20mila euro; mille per pagare la copertura assicurativa e 19mila per risarcire la donna investita e farle ritirare la denuncia. Al fine di convincere l’anziana a pagare, il finto avvocato le faceva sentire una voce femminile che piangendo diceva: “Aiutami mamma”.
Al quel punto la donna ha raccolto il denaro che aveva, 3.100 euro senza mai chiudere la telefonata assicurando che sarebbe uscita per prendere altri soldi. “L’avvocato”, quindi, le ha chiesto il numero del telefono cellulare e la conversazione e’ passata sulla linea mobile tenendola impegnata al telefono fino allo sportello automatico dove ha prelevato altri 2mila euro.
A quel punto il truffatore le ha detto che sarebbe passato a casa il figlio ed infatti, mentre ancora il finto avvocato le parlava al telefono, un uomo di 40 anni ha bussato alla porta; a quell’uomo l’anziana ha consegnato i soldi che aveva raccolto oltre 4.200 euro circa e’ che tornata a prendere in banca in un secondo momento. Soltanto dopo, quando il telefono le si e’ liberato, ha potuto chiamare la figlia scoprendo che era ignara di tutto.
Questa e’ la truffa tipica su cui gli uomini di Alessandro Minnini dirigente della V sezione della Squadra mobile di Roma hanno lavorato, ma anche quella da cui e’ partita l’indagine che ha permesso di ricostruire la fiorente filiera della truffa.ce presentate dagli anziani della zona. Gli investigatori hanno riscontrato che il modus operandi era pressappoco sempre lo stesso.
Truffa da 100mila in gioielli a una 93enne a Ponte Milvio
Tra gli altri casi la truffa subita da una 93enne in zona Ponte Milvio 11 novembre 2021 alla quale, con lo stesso sistema, i malviventi hanno portato via 4500 euro in soldi e gioielleria per 100mila euro. Cosi’ per altre 66 volte fino al settembre 2022. In tutto, tra gioielli e soldi, l’organizzazione ha razziato agli anziani un bottino di circa 2 milioni e mezzo di euro.
Recuperando pochi tasselli da ogni colpo, gli investigatori della polizia e della Locale di Roma, hanno chiuso il puzzle e ricostruito l’intera filiera che agiva da Napoli facendo telefonate random nella zona indicata dagli informatori. Probabilmente decine di telefonate prima di individuare la vittima che cascava nella trappola e, dopo averla convinta a consegnare soldi, la “squadra” di esattori che era in zona, bussava all’indirizzo e riscuoteva per poi dileguarsi distruggendo anche il telefono cellulare usato per le conversazioni.
(nella foto da sinistra in alto tutti gli arrestati Luigi Giuliano, Nunzio Maranta, Maranta Rosaria, Luigi Barbato,Teresa Esposito e Guido Millucci. In basso da sinistra verso destra Domenico Liguori, Mario Di Maio, Gennaro Buonocore, Gennaro e Fabio Buonavoglio)
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Articolo pubblicato il giorno 28 Novembre 2023 - 08:50