Anche se spesso ci lamentiamo sostenendo che si è perso il vero senso del Natale, quando le feste si avvicinano, e in particolare in alcune regioni d’Italia, la tradizione torna con prepotenza a farsi sentire: Napoli, ad esempio, con l’arrivo di dicembre si trasforma in un palcoscenico di celebrazioni tradizionali che persistono, alimentate da un legame profondo con la cultura e le usanze popolari. Una di queste, particolarmente radicata nella cultura napoletana, è la tombola, un gioco che si sceglie con amici e parenti durante le festività natalizie, specialmente nelle due Vigilie di Natale e Capodanno, per attendere la mezzanotte.
Questa tradizione, che ha preso piede in quasi tutta Italia, è particolarmente sentita in Campania e non c’è casa napoletana in cui non si trovi la tombola accompagnata, naturalmente, dalla fedele compagna, la Smorfia, colei cui ancora oggi molti napoletani si affidano per estrarre numeri e tentare la fortuna anche in altri giochi come il lotto.
Il lotto, la tombola e il bingo, che oggi è possibile giocare anche in rete sulle piattaforme che offrono il bingo online, sono infatti giochi molto popolari e apprezzati perché semplici da giocare e allo stesso tempo estremamente divertenti. La loro connessione ai numeri e il loro significato, poi, li rendono ancor più interessanti e popolari.
La tombola napoletana, nello specifico, ha origini antiche, che risalgono al 1734, durante una battaglia sociale tra il re Carlo di Borbone e il frate domenicano Gregorio Maria Rocco. Il re voleva ufficializzare il gioco del lotto nel Regno, sperando di aumentare le entrate statali, mentre il frate riteneva il gioco un passatempo amorale e ingannevole per i suoi fedeli. Il re prevalse, ma con la condizione di sospendere il gioco nella settimana di Natale per permettere al popolo di concentrarsi sulle preghiere e sul significato religioso della festività.
Le persone, tuttavia, desiderando comunque giocare, si organizzarono in modo più familiare: i novanta numeri del lotto furono collocati in un panariello di vimini e i numeri furono disegnati su cartelle, trasformando un gioco pubblico in uno più intimo e popolare il cui nome, tombola, deriva dalla forma cilindrica del pezzo di legno e dal rumore che fa quando cade sul tavolo.
La Smorfia, o Cabala, è anche un libro utilizzato per estrarre numeri corrispondenti da giocare poi al lotto basandosi sull’interpretazione sogni. Questa pratica è radicata nella tradizione cabalistica ebraica, che attribuisce significati misteriosi a ogni parola, lettera o segno nella Bibbia. La smorfia napoletana, tuttavia, è fortemente influenzata dalla cultura locale e ha assunto un ruolo centrale nella vita quotidiana dei napoletani.
L’origine del termine Smorfia è incerta, ma la spiegazione più accreditata è legata al nome di Morfeo, il dio greco dei sogni: inizialmente trasmessa solo per via orale, è stata successivamente trascritta su carta con illustrazioni rivolte soprattutto ai tanti analfabeti dell’epoca.
La tombola napoletana e la Smorfia sono tesori culturali che si intrecciano nella storia e nella vita quotidiana di Napoli e dell’Italia intera, testimoniando l’amore della città per le tradizioni, l’umorismo e il gioco. Un’esperienza unica che continua a unire generazioni, rendendo il Natale a Napoli un momento indimenticabile e ricco di tradizioni affascinanti.
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