Cosa c’era a Napoli prima di Napoli? In ‘Italia. Viaggio nella bellezza’ – in onda lunedì 13 novembre alle 22.10 su Rai Storia – rispondono gli archeologi impegnati da decenni a scavare nelle viscere della città, nell’ultima e più importante campagna di scavo, legata alla costruzione della nuova linea metropolitana.
Ad aprire la puntata, le immagini dell’attuale scavo del tempio romano nella stazione Duomo, dove un’equipe di archeologi, geologi e architetti, esamina la linea del tempo di ciò che in origine era una zona sacra affacciata sul mare.
L’archeologia urbana a Napoli è nata come conseguenza di gravi traumi subiti dalla città e, in particolare, le opere di risanamento dopo l’epidemia del 1882, gli sbancamenti per la costruzione della direttissima Roma – Napoli, i bombardamenti del secondo conflitto mondiale, il terremoto del 1980, la costruzione della nuova linea metropolitana.
Eventi che hanno rivelato l’esistenza, a diversi metri di profondità, del primo nucleo abitativo: Parthenope, antichissimo insediamento greco risalente al VII sec. a.C. da cui prenderà successivamente vita la splendida e rinomata Neapolis, città che anche sotto il dominio romano, ha sempre conservato la sua grecità. Ne sono testimonianza le strade di quello che oggi è il centro storico: via dei Tribunali, via di San Biagio ai Librai, via Anticaglia, le loro intersecazioni, combaciano con gli “stenopói” e le “platêiai” della città greca. Il reticolo di strade dell’antica città rappresenta ancora il cuore di Napoli.
Al di là delle tracce visibili dell’antica Neapolis, il sottosuolo conserva e nasconde anche quelle invisibili: è il caso dell’ipogeo dei Cristallini, esempio di necropoli greca riportata all’antico splendore da un lavoro di restauro e manutenzione del giugno 2022. C’è, dunque, un passato che non muore e resta inscritto nell’oggi.
La puntata inoltre porterà gli spettatori nei depositi archeologici di Santa Maria Agnone e di Piscinola, laddove sono conservate le prime testimonianze di Parthenope, manufatti e tracce della presenza greca nel primo nucleo fondativo, oltre alle due splendide imbarcazioni, di epoca romana, ritrovate durante gli scavi alla nuova linea metropolitana, esempio rarissimo di reperto ligneo ben conservato.
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