“Consegnatevi” – è questo il messaggio che il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli e Maria Rosaria Paudice, madre del 17enne Francesco Piro, accoltellato sabato sera nella Galleria Umberto I, hanno destinato agli aggressori del ragazzo affinché si costituiscano alle Forze dell’Ordine esponendo dei cartelli all’ingresso dell’ospedale Pellegrini dove è ricoverata la vittima.
Sabato sera nella Galleria Umberto I un gruppo di giovanissimi ha picchiato e colpito con quattro coltellate Francesco per futili motivi, Un’aggressione nata per questioni di gelosia, legata al fatto che il 17enne stesse parlando con delle ragazze conoscenti degli aggressori. Dopo essere stato aggredito, il ragazzo ha cercato di mettersi in salvo arrivando a Piazza Trieste e Trento dove è stato soccorso dalla polizia municipale e portato all’ospedale Pellegrini. Ricoverato in prognosi riservata non è in pericolo di vita ma resta in osservazione perché una delle coltellate ha sfiorato il fegato.
“Francesco è alto 1,85 m e fa Kickboxing eppure è un ragazzo che ripudia la violenza, come dimostra questo episodio di cui è rimasto vittima. La cosa incredibile è che, a parte la Polizia Municipale che ringrazio, nessuno gli ha prestato soccorso nonostante stesse perdendo copiosamente sangue. Fortunatamente ora sta bene, si sta riprendendo” – ha spiegato la mamma della vittima- “Ai ragazzi che hanno fatto questo a mio figlio dico di consegnarsi e lo dico da genitore. Non mi fermerò fino a quando non si avrà giustizia.”.
“Tutti i genitori dei ragazzi vittime della violenza barbara ed ingiustificata devono ottenere giustizia, deve essere una battaglia comune. La storia di GioGiò, ucciso da un folle delinquente che andava in giro con una pistola, ci dice che bisogna cambiare le cose. Ci aspettiamo ora che gli aggressori di Francesco vadano al più presto in galera. Se i familiari non li faranno consegnare vuol dire che sono complici delle azioni criminali e violente di questi ragazzi. C’è bisogno di cambiare il percorso della giustizia minorile e di rieducare in modo deciso questi giovani sempre più orientati alla cultura della violenza e che credono di diventare grandi e forti accoltellando, sparando, prendendo a pugni e calci i propri coetanei. Questa strada non li farà diventare dei grandi eroi ma solo dei delinquenti che, oltre ad uccidere e/o rischiare di uccidere innocenti, passeranno molto probabilmente gran parte della loro vita in galera o, peggio, resteranno vittime di quella stessa violenza che essi esaltano. “-ha commentato, invece, Borrelli.
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