“L’obiettivo di questa intesa è quello di rendere fruibile a una più ampia utenza un sito archeologico di grandissimo interesse storico-culturale, nonché di rilanciare, mediante degli attrattori sociali e culturali, una porzione di territorio bisognoso di riqualificazione urbana e sociale. La Città Metropolitana ha già fatto la sua parte con una serie importante di lavori sul Sito: oggi la nostra nuova sfida, condivisa con i nostri partner istituzionali, è quella di aprire questo gioiello al pubblico in via ordinaria, in modo da consentire ad esso di svolgere il suo ruolo di volano dello sviluppo del territorio, in un momento in cui l’intera area metropolitana di Napoli è ai primi posti tra le mete preferite al mondo”.
Lo ha detto il sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, a margine della cerimonia, nella sala consiliare di Santa Maria la Nova, per la firma dell’Accordo di Valorizzazione e Gestione integrata del Parco Archeologico di Liternum sottoscritto dallo stesso Manfredi, dal primo cittadino di Giugliano, Nicola Pirozzi, e dal direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei, Fabio Pagano. Presenti anche i consiglieri metropolitani delegati al Patrimonio, Antonio Sabino, e al Litorale Domitio e Lago Patria, Salvatore Pezzella.
L’antica città di Liternum fu fondata dai romani nel 194 a.C., insieme a Puteoli e Volturnum, come colonia marittima presso la sponda sinistra del lago Patria. Centro della vita civile, religiosa, commerciale della colonia, l’Antica Liternum è famosa soprattutto per essere stata il luogo dell’esilio volontario e della morte di Scipione l’Africano.
Il suo Foro, con la celebre Colonna Anastilosi, è oggi l’unica parte emergente dell’insediamento. L’area archeologica dove sorge il Foro costituisce una parte significativa del più ampio Parco Archeologico e Naturalistico di Liternum, che è costituito, nel suo complesso, da un’area di circa 85mila mq. È situato nella frazione Lago Patria del Comune di Giugliano, e racchiude al suo interno le vestigia dell’antica colonia romana.
Si estende sulle rive del lago Patria – un bacino di acqua salmastra e di origine vulcanica, con sbocco al mare – ed è contiguo alla costa domitio-flegrea, con oltre 40 km di spiagge di sabbia, affiancate da una lussureggiante pineta. Storia e natura, mare e lago, fanno del Parco Archeologico di Liternum un unicum, in quanto il Sito riveste particolare interesse storico, archeologico e naturalistico insieme.
“Oggi abbiamo siglato delle strategie condivise – ha sottolineato Pagano – e questo è estremamente importante perché ci mette nelle condizioni di far partire finalmente l’organizzazione del meraviglioso Parco Archeologico di Liternum. Come Enti competenti siamo ora in grado di attuare, molto velocemente, un modello di governance e di gestione per aprire quelle porte e soprattutto per animare quel luogo, e per offrire la sua bellezza e la sua storia alle scuole, alle famiglie e a tutti coloro che andranno a visitarlo”.
Grande soddisfazione ha espresso Pirozzi “per il raggiungimento di un fondamentale obiettivo, frutto della buona sinergia e collaborazione Istituzionale che si è venuta a creare e che certamente contribuirà a valorizzare non soltanto un bene di notevole pregio e valenza culturale come quello di Liternum, ma l’intero territorio comunale”.
I tre soggetti firmatari assumono su di sè delle responsabilità e l’impegno a condividere, attraverso tavoli di concertazione, le scelte delle azioni da mettere in campo e la tempistica di attuazione. Nell’accordo sono Sono previsti, poi, alcuni compiti specifici. Il Comune, ad esempio, si impegna a verificare la legittimità dei manufatti edilizi che insistono sulle aree di proprietà comunali, adottando le azioni necessarie all’abbattimento di eventuali volumi illegittimi, a rifunzionalizzare le strutture esistenti nell’ottica di una gestione futura del Parco Archeologico e a destinare la struttura in legno esistente a info point-biglietteria e a supporto del servizio di vigilanza.
Dopo i lavori già effettuati in questi anni la Città Metropolitana, invece, si impegna a garantire, tra l’altro, il servizio di vigilanza e la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’area di proprietà, compresa la pulizia del verde. Spetterà, invece, al Parco, in particolare il coordinamento scientifico delle attività. L’Accordo ha una durata di quattro anni.
Articolo pubblicato il giorno 17 Novembre 2023 - 17:44