Dopo il caso della scuola d’infanzia e primaria Vanvitelli al Vomero, l’alloggio dell’ex custode è stato occupato abusivamente da dieci anni dai suoi familiari, venuto fuori dopo le denunce del deputato dell’alleanza Verdi- Sinistra Francesco Emilio Borrelli e il consigliere municipale di Europa Verde Rino Nasti che realizzarono un dossier che fu presentato alle forze dell’ordine, è partito un monitoraggio continuo sul Patrimonio del Comune di Napoli in particolare sulla gestione delle scuole. Lo racconta Il Mattino.
Parliamo di strutture per lo più del Comune (e in minima parte di plessi che il Municipio gestisce come affitto passivo), che rappresentano una frontiera tutta da esplorare sotto il profilo investigativo. Procura della Corte dei Conti in campo, si parte dal caso della Vanvitelli, quello del buco all’erario di novantamila euro, per ragionare su altre sei strutture dell’area collinare.
Su 330 istituti scolastici di proprietà del municipio, almeno una novantina sono alle prese con incursioni vecchie o recenti. In genere, ad essere occupati sono soprattutto i locali dei custodi, nel corso degli anni passati da una famiglia all’altra, da una gestione all’altra. Resta problematico anche l’accertamento dei consumi legati alle utenze. C’è chi non ha mai versato un soldo per acqua, luce e gas; c’è chi invece in questi anni ha provato a regolarizzare solo in parte la propria condizione.
Ci sono poi occupazioni che hanno imposto ai dirigenti di limitare le iscrizioni, per ovvi motivi di spazio. In altri casi, invece, è stato segnalato un via vai di estranei in aree che dovrebbero appartenere agli studenti o essere usate per l’offerta formativa. C’è poi chi ha rinunciato ai piani di evacuazione, di fronte all’impossibilità di usare zone strategiche (e occupate) degli istituti.
Una realtà su cui ora si attendono le mosse della Procura, che ha acceso i propri riflettori sulla Vanvitelli (qui l’ultimo custode autorizzato e assegnatario dei locali in cui abitava è morto nel 1988), su due plessi della della Quarati, sulla Minucci, sul Cesare Pavese, sull’ E.A. Mario, sul’Ignazio di Loyola.
“Grazie alle nostre denunce è stato scoperchiato il vaso di Pandora. Oltre ad aver tolto strutture e risorse al mondo della scuola, è stato fatto un danno erariale non indifferente. Insomma ora sono stati accesi i riflettori su un fenomeno diffuso e gravissimo” – commenta Borrelli: “Ora il compito della magistratura è di far luce su tutti gli abusi perpetrati in questi anni e di mettere a nudo le responsabilità degli abusivi ma anche di chi sapeva, poteva intervenire, ma ha preferito tacere. Chi è stato corresponsabilità di questo scempio dovrà pagare di tasca propria”
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