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La mostra ‘Picassonapoli’ diventa un album musicale

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L’iniziativa della Fondazione Bideri.

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La mostra “PicassoNapoli” diventa un album musicale: dal 24 novembre è disponibile online una compilation di registrazioni d’epoca che traduce in canzoni le suggestioni al centro dell’esposizione allestita dalla Fondazione Bideri nella Congrega del Rosario a Praiano (Salerno).

Distribuito con il titolo “PicassoNapoli” sulle principali piattaforme di streaming, l’album ripropone una serie di classici della canzone napoletana che, come evocato nella mostra, potrebbero essere stati ascoltati dal celebre pittore durante il suo soggiorno a Napoli nella primavera 1917. La scaletta della compilation mette in fila alcune delle principali canzoni partenopee degli anni ’10, rilanciandone versioni poco note ricavate dalla masterizzazione di 78 e 33 giri presenti negli archivi della Fondazione Bideri.

Tra le altre, vengono riproposte Guapparia nella vivace interpretazione di Miscel, canzonettista italiano attivo tra la metà degli anni Venti e i primi anni Quaranta; Bammenella e Comme se canta a Napule incise da Teresa De Matienzo, cantante napoletana emigrata a New York che fece da apripista al successo americano di Gilda Mignonette e Ria Rosa; una raffinata esecuzione di ‘A serenata ‘e Pulecenella realizzata da Franco Nico. Reginella, che fu pubblicata nel 1917 ma dopo la partenza di Picasso, viene ricordata nella sua curiosa traduzione in italiano, resa con eleganza da Rino Salviati e dalla sua chitarra. Nella tracklist di PicassoNapoli compaiono poi ‘A canzone ‘e Napule di Nunzio Gallo, Tu ca nun chiagne di Tullio Pane e Io, ‘na chitarra e ‘a luna di Enzo Romagnoli.

Uniche due canzoni non composte negli anni ’10, ma sicuramente in voga in quel decennio, sono Tarantelluccia, nella versione di Giacomo Rondinella, e ‘O sole mio, nella versione strumentale in chiave tango dell’Orchestra di Piero Trombetta. La mostra PicassoNapoli è un progetto finanziato dalla Regione Campania con la L.R. n. 7/2003, contributi per la promozione culturale anno 2023. La mostra è visitabile con ingresso gratuito fino al 31 dicembre


Articolo pubblicato il giorno 27 Novembre 2023 - 11:51


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