Il principale problema che l’Europa affronta attualmente è legato al riciclaggio di denaro. I cartelli sudamericani hanno manifestato una preferenza per effettuare operazioni di riciclaggio all’interno del territorio europeo, specialmente con proventi derivanti dal traffico di droga.
Questa pratica si aggiunge alle attività illecite delle mafie italiane e di quelle dell’Est. Secondo il procuratore capo di Napoli, Antonio Gratteri, intervenuto su Radio1, l’Europa è diventata una sorta di piattaforma ideale per transazioni illecite.
Gratteri ha evidenziato che i Paesi europei, nella loro valutazione del prodotto interno lordo (PIL), includono anche attività illegali come il traffico di cocaina, il contrabbando di armi e la prostituzione.
Ha sottolineato che la ‘ndrangheta, contrariamente ad altre organizzazioni criminali come la mafia siciliana, è particolarmente abile nel modificare la propria strategia e nel stabilire relazioni con il potere. La ‘ndrangheta, sin dal 1970, ha sviluppato legami con la massoneria, consentendo così l’interazione con figure istituzionali come magistrati e forze dell’ordine.
Secondo Gratteri, la ‘ndrangheta ha compiuto un notevole salto di qualità diventando la sola mafia presente in tutti i continenti, diventando anche il principale importatore di cocaina in Europa. Utilizzando profitti considerevoli, l’organizzazione sta acquisendo diverse tipologie di beni.
Inizialmente, investiva nel settore della ristorazione e dell’ospitalità per scopi di riciclaggio; successivamente, ha esteso le sue attività al mondo delle professioni, coinvolgendo avvocati, commercialisti e funzionari bancari. Inoltre, la ‘ndrangheta, avvalendosi di abili hacker, principalmente di origine tedesca e rumena, è in grado di effettuare transazioni finanziarie in un breve lasso di tempo, coinvolgendo tre paesi su tre continenti diversi.
Gratteri ha anche sottolineato che le varie mafie non sono in competizione tra di loro, considerando il mondo come una vasta prateria in cui ognuna può operare indisturbata. Ha citato un esempio recente di successo, in cui il suo ufficio ha sequestrato 1 milione e 800 mila euro in bitcoin appartenenti alla camorra, dimostrando la complessità e la portata delle attività illecite nell’attuale contesto europeo.
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