La Procura della Repubblica di Benevento ha infatti affidato ad un perito l’incarico di estrarre la copia forense del contenuto delle conversazioni e dei messaggi presenti nelle ultime settimane sul cellulare di Angelo Meninno, il marito di Gerardina Corsano, e di alcuni suoi familiari.
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La decisione, comunicata con la raccomandazione “Fare presto”, è una svolta imprevista, ma necessaria, nell’indagine che mira a fare luce sulla morte della quarantaseienne di Ariano Irpino, avvenuta il 31 ottobre scorso.
In un primo momento, si era ipotizzato che la donna fosse deceduta per intossicazione alimentare provocata dal botulino.La sera del 28 ottobre scorso, infatti, Gerardina Corsano e il marito avevano utilizzato olio con peperoncino per condire le pizze ordinate in un noto locale di Ariano Irpino.
Tuttavia, le risultanze delle perizie sugli alimenti sequestrati in pizzeria effettuate dall’Istituto Superiore della Sanità hanno escluso questa ipotesi.
Anche i referti relativi alla degenza di Angelo Meninno presso il Cotugno di Napoli, dopo il ricovero all’ospedale arianese, e dalla prima relazione dell’autopsia sul corpo di Gerardina hanno contribuito a escludere la pista dell’intossicazione alimentare.
Gli inquirenti-come anticipa Il Mattino- sperano di ricavare elementi utili a comprendere cosa sia realmente accaduto, analizzando le conversazioni e i messaggi di Angelo Meninno con altre persone.Un’ipotesi è che la donna sia stata avvelenata dal contatto con sostanze chimiche utilizzate nell’azienda del marito per la conservazione di cereali o altri prodotti agricoli.
Un’altra ipotesi è che la donna sia stata vittima di una condizione sanitaria non prevedibile.L’avvocato Gerardo Giorgione, che cura gli interessi della famiglia Corsano, è convinto che le conversazioni telefoniche dei cellulari sequestrati potranno aiutare a fare luce sulla vicenda.
Le analisi eseguite sugli alimenti sequestrati dopo il decesso di Gerardina Corsano, la 46enne di Ariano Irpino deceduta il 31 ottobre scorso, hanno dato esito negativo.L’ipotesi di un’intossicazione alimentare da botulino, inizialmente paventata, è ora definitivamente accantonata.
Gli inquirenti, guidati dal pubblico ministero Maria Amalia Capitanio, stanno ora lavorando per stabilire con assoluta certezza cosa ha determinato la morte della donna e lo stato di malessere in suo marito, Angelo Meninno, tanto da dover essere trasferito dall’ospedale di Ariano Irpino al Cotugno di Napoli.
Tra le ipotesi al vaglio, c’è quella di un avvelenamento o una “tossinfezione” causata dalla manipolazione di sostanze chimiche utilizzate per la conservazione dei prodotti destinati all’agricoltura che la coppia commercializzava.
La conferma definitiva arriverà dall’esame autoptico, la cui relazione finale verrà depositata dai consulenti nominati dalla procura beneventana tra 90 giorni.Intanto, il pubblico ministero ha disposto il sequestro del cellulare di Angelo Meninno e di alcuni suoi familiari.
I titolari della pizzeria Oasi di Ariano Irpino, Pina Scaperrotta e Luigi Tranuccio, restano indagati con le accuse di omicidio colposo.
Resta indagato anche il medico dell’ospedale Sant’Ottone Frangipane di Ariano Irpino, Gaetano Lisella.I familiari della donna chiedono che sia fatta piena luce sulla vicenda.L’avvocato dei titolari della pizzeria ribadisce che le cause del decesso vanno ricercate altrove.
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