Domani Filippo Turetta potrà incontrare i suoi genitori nel carcere di Verona dove è detenuto da sabato scorso
Oggi ha avuto il suo interrogatorio di garanzaia davanrti al gip di Venezia Benedetta Vitolo nel carcere Montorio di Verona.
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nel corso del quale siu è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha voluto fare delle brevi dichiarazioni spontanee.
Ha ammesso l’omicidio di Giulia Cecchettin, si detto pentito, pronto a scontare tutta la pena per ciò che ha fatto, pur non citando mai il nome della sua ex fidanzata e lasciando intendere che potrebbe avere avuto una sorta di black out mentale.
“Sono affranto – ha spiegato, come si legge nelle dichiarazioni – dispiaciuto per la tragedia che ho causato. Non voglio sottrarmi alle mie responsabilità, voglio pagare quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata. Sto cercando di ricostruire nella mia memoria – ha detto ancora – le emozioni e quello che è scattato in me quella sera. Fin da subito era mia intenzione consegnarmi e farmi arrestare. Questa era la mia intenzione. Ora – ha concluso – sono molto stanco e non mi sento di aggiungere altro”.
“Sono affranto, voglio pagare per quello che ho fatto”
La difesa, presumibilmente, dovrà valutare una consulenza psichiatrica prima di richiedere la perizia nelle indagini o nel processo. Inoltre, dalle parole di Turetta emerge un accenno alla “ricostruzione” nella “memoria”, suggerendo che il ragazzo, forse anche in seguito a un dialogo con il pubblico ministero, potrebbe decidere nei prossimi giorni di raccontare alla Procura esattamente quanto accaduto l’11 novembre tra Vigonovo e Fossò, e successivamente lungo la strada verso il lago di Barcis, dove ha abbandonato il cadavere ritrovato una settimana dopo. Ciò è avvenuto nello stesso giorno in cui ha concluso la sua fuga a centinaia di chilometri di distanza.
Ci sono diversi aspetti da indagare, dalla possibile premeditazione agli oggetti, come un libro per l’infanzia, lasciati vicino al corpo della studentessa. Saranno le indagini a occuparsi di questi aspetti, a meno che Turetta non decida prima di spiegare dettagliatamente come si sono svolti gli eventi. Per quanto riguarda le numerose coltellate, circa una ventina in totale, e le altre ferite, inclusa una alla testa forse causata da una spinta che l’ha fatta cadere su un marciapiede, l’autopsia programmata per l’1 dicembre fornirà risposte.
L’avvocato della famiglia Cecchettin chiede che Turetta sia accusato di stalking
Nel frattempo, l’avvocato Nicodemo Gentile, difensore di Elena, sorella di Giulia, chiede che Turetta venga accusato anche di stalking. Ha sostenuto che il ragazzo ha dimostrato di essere un “molestatore assillante” con “fame di possesso” e un “uso padronale del rapporto”, manifestando il comportamento di “chiamate e messaggi incessanti”. L’avvocato ha concluso affermando che l’omicidio è servito a Turetta per “gratificare la sua volontà persecutoria”.
Filippo Turetta intanto per la prima volta la possibilità di rivedere il padre e la madre dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin e l’arresto. Il via libera è arrivato dal pm di Venezia Andrea Petroni dopo l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto oggi.
L’incontro si dovrebbe tenere in mattinata. In teoria domani non sarebbe giorno di colloqui coi familiari per i detenuti del reparto infermeria, dove è collocato Turetta, ma sarebbe stato dato l’ok al colloquio.
“La giustizia faccia il suo percorso senza pressioni esterne”. Lo ha spiegato, parlando ai microfoni del Tg1, Paolo Crivelli, frate e cappellano del carcere Montorio di Verona dove è detenuto Filippo Turetta, che oggi ha ammesso l’omicidio di Giulia Cecchettin. Il cappellano ha chiesto, riferendosi ai media, anche di “consentire” alle “due famiglie di vivere il dolore”.
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Articolo pubblicato il giorno 28 Novembre 2023 - 22:44