Succede a Casoria, dove una pista ciclabile termina contro… un muro.
La “novità” architettonica è spiegata: che la strada dove era previsto il passaggio fosse privata, era nella piena conoscenza dell’amministrazione comunale e dell’ufficio tecnico ma, nonostante tutto, si è proseguito con la costruzione della pista.
La corsia ciclabile in questione è lunga solo pochi metri, ma ha attirato l’attenzione di tanti. Tra cui alcuni internauti, che con un simpatico fotomontaggio si sono ricordati di uno dei mille stratagemmi di Willy il Coyote, lo storico personaggio dei cartoni animati, per catturare il roadrunner Beep Beep: dipingere una galleria inesistente sul muro di una strada inesistente.
Pedala pedala con la certezza ad oggi di finire contro il muro. il progetto della costruzione della pista ciclabile prevedeva il collegamento con il parco urbano di ex Terranostra racchiuso tra via Calvanese, via Boccaccio, via Petrarca e via Padula.
Ma dal comune (volendo peccare di ingenuità), pur avendo appurato che l’area di attraversamento è di fatto un area privata e di non spuntarla contro le legittime opposizioni dei proprietari, ha comunque proseguito nella realizzazione dell’opera.
Ma facendosi un giro anche il restante percorso appare incongruente rispetto alla forma del marciapiedi e delle strade interessate che sono di fatto diventate un misto di traffico veicolare e ciclistico che mette anche a repentaglio l’incolumità dei coraggiosi biker.
L’immagine di una pista ciclabile nuova che finisce contro un muro, al di là del quale c’è il progetto di ridare vita a ad una zona, la costruzione della pista ciclabile ha avuto un impatto notevole non solo dal punto di vista paesaggistico ma anche da quello viabilistico. Oggi però è tutto fermo: anche la pista ciclabile si è fermata contro il muro.
Insomma, con le elezioni alle porte la cattiva pubblicità fatta con la costruzione di questo vero e proprio obbrobrio, sicuramente inciderà sulle scelte future di residenti e cittadini casoriani che si trovano a dover fare i conti con i soliti giochi della politica locale che tra tira e molla, accuse, alleanze ibride, candidature scomode e promesse assiste al decadimento della città specie nelle sue periferie.
G. B.
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