Lunedi prossimo, alle 10, presso gli Uffici della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, a Palazzo Reale, il Comandante dei Carabinieri del Nucleo TPC di Napoli, Capitano Massimiliano Croce, restituisce al Soprintendente Mariano Nuzzo, nuovi reperti archeologici nell’ambito di diversi procedimenti penali delle Procure di Napoli, Torre Annunziata, Salerno e Pordenone.
La confisca dei beni sottoposti a sequestro – che nel caso specifico consistono in monete di bronzo di epoca romana, lekythoi, coppe di età ellenistica, anforette dell’età del bronzo, oinochoai, pissidi, coppette e brocchette a vernice nera, lucerne e monili, con la conseguente devoluzione degli stessi al patrimonio dello stato – fornisce l’occasione al Soprintendente per annunciare la realizzazione del nuovo allestimento aperto al pubblico negli orari di ufficio, presso la sede di Palazzo Reale di Napoli, dei reperti confiscati nel territorio dell’area metropolitana di Napoli.
Per la prima volta, i beni archeologici restituiti allo Stato diventano accessibili al pubblico, grazie ad uno spazio espositivo organizzato negli stessi Uffici della Soprintendenza, che attualmente ospita vasi figurati di epoca classica, ellenistica e romana, tra cui si segnalano vasi a figure rosse di produzione attica e magnogreca, ceramica a vernice nera, vasi acromi, vasetti zoomorfi, anfore romane di probabile provenienza subacquea.
“Si tratta dell’opportunità di dare una nuova esistenza e un contesto a reperti archeologici che, strappati illecitamente dal loro sito originario, diventano a volte muti e inespressivi.
In questo modo ogni oggetto comincia dialogare con gli specialisti archeologi e con i cultori, ritrovando il suo vissuto in una nuova dimensione. Ogni oggetto avrà una scheda conoscitiva consultabile sul sito istituzionale e anche sui canali social per raccogliere eventuali osservazioni, utili a raccontare per ciascuno una storia”
, dichiara il Soprintendente Mariano Nuzzo.Questa occasione, viene sottolineato, celebra il primo passo di un processo che porterà all’allestimento di ulteriori esposizioni temporanee e permanenti di reperti confiscati e pone l’accento su un problema assai delicato di attualità, quello cioè del traffico e della detenzione illecita di beni culturali, nei confronti del quale il Ministero della Cultura e la stessa Soprintendenza per l’area metropolitana di Napoli, stanno rivolgendo particolare attenzione e profondendo grandi risorse, sempre in stretta e costante sinergia con i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale.
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