“Quelli hanno chiamato un’altra volta… questi vi fanno male… facci una bella busta e dagliela e togliamo un altro bordello di mezzo”.
A parlare agli operai di una ditta assegnataria di un appalto da 120mila euro relativo alla realizzazione e il rifacimento dei marciapiedi a Caivano sono Carmine Peluso e Giovanbattista Alibrico, rispettivamente ex assessore comunale di Caivano ed ex consigliere comunale accusati di fare parte del clan camorristico locale guidato da boss Antonio Angelino.
Tutti erano stati già raggiunti lo scorso 10 ottobre da misure cautelari. Oggi i carabinieri di Castello di Cisterna, coordinati dalla Dda di Napoli, hanno notificato nuove misure cautelari a imprenditori e presunti appartenenti alla camorra nell’ambito del secondo step di un’indagine sulle infiltrazione criminali nell’amministrazione comunale di Caivano.
L’episodio in questione figura tra quelli che dimostrerebbero, secondo gli inquirenti, come una parte della politica, a Caivano, avesse legami con la criminalità organizzata. La visita di Peluso e Alibrico venne preceduta da due delegati del boss che imposero lo stop dei lavori agli operai.
“Dovete risolvere voi il problema – dicono ancora Peluso e Alibrico ai lavoratori presenti – ma lo dovete risolvere oggi… vedete come dovete fare e portate i soldi… toglieteci a noi di mezzo, perché noi dobbiamo stare in grazia di Dio”.
Nel caso specifico la richiesta estorsiva nei confronti del titolare della ditta, formulata tra il 14 e il 15 settembre 2022, fu di 10mila euro. Sul pagamento però non ci sono risultanze investigative.
Tra i destinatari della misura cautelare eseguita dai carabinieri e firmata dal gip di Napoli Federica De bellis c’e’ anche il boss Antonio Angelino, detto Tibiuccio, che e’ gia’ detenuto nella casa circondariale di Rovigo. Gli indagati in totale sono 23.
Il capoclan, insieme all’ex assessore Carmine Peluso, per gli inquirenti, anche attraverso la sua organizzazione criminale della quale Peluso e’ considerato organico, ha condizionato le procedure di gara del Comune di Caivano per l’affidamento dell’esecuzione di lavori pubblici, imponendo il ‘pizzo’ agli imprenditori.
I suoi intermediari in questa in questo ramo delle attivita’ illecite del suo gruppo criminale erano appunto Peluso, l’ex consigliere comunale Giovanbattista Alibrico, destinatario pure della misura cautelare anche precedente, cosi’ come Armando Falco, altro esponente politico del locale, il tecnico Martino Pezzella.
Attraverso il dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune, Vincenzo Zampilla, gia’ arrestato a ottobre, i politici davano alla cosca informazioni sugli appalti e facevano in modo che fossero poi assegnati agli imprenditori segnalati dal clan.
Gli interessi del gruppo furono tutelati anche quando Arcangelo Della Rocca, consigliere comunale e poi assessore all’Urbanistica e alle grandi opere esegui’ interventi edilizi con il Superbonus e senza il loro ‘permesso’ e venne schiaffeggiato cosi’ forte che gli si ruppero gli occhiali da vista e si ferì al sopracciglio.
Della Rocca venne anche ingiuriato con epiteti come ‘uomo di m…’, ‘stronzo’, e minacciato (‘ti devo picchiare’), ma non collaboro’ con il clan.
Tra i lavori ‘supervisionati’ dalla dalla camorra, anche quelli di manutenzione messa in sicurezza alla villa comunale, un appalto di oltre 37.000 euro per il quale l’amministratore di una societa’ fu minacciata affinche’ versasse un pezzo di almeno 1.500 euro.
Persino i lavori di edilizia scolastica che riguardano l’istituto scolastico Morano, considerando un simbolo del riscatto di Caivano per un importo di oltre 998.000 euro sono stati al centro di minacce mafiose nei confronti dei fratelli responsabili della societa’ aggiudicataria dell’appalto con determina 1096 del 12 febbraio 2021.
La richiesta di tangente poi non non ebbe esiti documentati e allo stato gli inquirenti non sono riuscita ad accertare se fu versato denaro. Altro istituto preso di mira e’ il comprensivo De Gasperi due, per il plesso San Francesco, dove pure minacce velate vennero rivolte all’amministratore della societa’ che doveva eseguire lavori.
Nel mirino dei degli inquirenti anche tutta una serie di determine che affidano in via diretta a un imprenditore, Domenico Amico, pure destinatario di misura cautelare, diversi lavori pubblici di manutenzione anche della sede del comando di polizia locale con immediate liquidazioni delle fatture emesse dall’impresa.
A questa impresa foro affidate anche servizi di conduzione della manutenzione degli impianti termici delle scuole e degli edifici comunali, per i quali il tecnico Zampella ando’ piu’ volte a casa dell’imprenditore per aggiornarlo sulle condizioni della gara.
Sempre Zampella istrui’ un altro imprenditore, Domenico Della Gatta, perche’ riuscisse a vincere la gara per la manutenzione straordinaria della rete idrica e fognaria comunale, con la conseguente liquidazione veloce delle fatture attraverso una determina, naturalmente con il versamento di somme di denaro da parte di Della Gatta allo stesso Zampella.
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