Nel pomeriggio di oggi, 7 novembre 2023, al suo ventunesimo giorno di sciopero della fame, Sebastiano Lombardo, che dal 18 ottobre ha perso 17 chili, ha dovuto interrompere questa dura esperienza per pesanti problemi fisici dovuto al manifestarsi di una forte infiammazione ai denti che lo ha costretto a sottoporsi ad una terapia a base di antibiotici e antidolorifici incompatibile con la condizione di digiuno che si protrae da tre settimane.
“A Sebastiano Lombardo va il più sentito ringraziamento da parte di tutto il movimento degli allevatori per la determinazione e il rigore cui ha condotto questa dura prova condotta a nome di tutti per far valere le ragioni dei tanti suoi colleghi in Sicilia e nelle altre Regioni meridionali finora inascoltate.
In questa esperienza di mobilitazione, non certo un gesto solitario di protesta ma il nucleo di una nuova stagione di protagonismo degli allevatori, degli agricoltori e di chi lavora la terra, sta nascendo un nuovo gruppo dirigente che sarà una risorsa preziosa per il progetto di Riforma del nostro agroalimentare.
Una leva di dirigenti che si sta formando all’azione sindacale di cui abbiamo sempre più bisogno ed urgenza e che, restituendo dignità e visione alla funzione della rappresentanza, sa interpretare i bisogno delle imprese agricole, dei lavoratori e dei cittadini con capacità, visione ed autonomia del progetto.
Sebastiano Lombardo ne ha dato un esempio concreto mettendosi in campo in queste nelle tre settimane di sacrificio cui si è sottoposto mantenendo la lucidità e il rigore che lo ha portato ad essere un punto di riferimento per i tanti allevatori che si stanno mettendo in campo in questi giorni in Sicilia
. Lucidità e capacità di cui abbiamo sempre più bisogno sia per concludere questa fase con il risultato della realizzazione del Commissario Nazionale sulla BRC e TBC, sia per quella nuova che si aprirà che, evidentemente, non potrà che vedere il Movimento degli allevatori come il primo protagonista della riuscita dei nuovi Piani di iniziativa”.
Queste le parole con cui Gianni Fabbris a nome del Movimento Salviamo l’Allevamento di Territorio di cui è portavoce, da atto a Sebastiano Lombardo del contributo decisivo che ha offerto insieme al suo collega Pasquale D’Agostino che in Campania sta conducendo analoga esperienza allo sviluppo dell’iniziativa che, come annunciato dalle decisioni assunte nella riunione di ieri sera, prosegue fino a raggiungere il risultato “di cui il primo è la nomina del Commissario Nazionale per la BRC e la TBC”
Se Sebastiano Lombardo ha dovuto interrompere lo sciopero della fame, lo sciopero della fame comunque continua, in Sicilia come in Campania.
Già dalla mattinata di oggi a Sebastiano Lombardo si è affiancato un altro allevatore siciliano che da oggi 7 novembre entra anch’egli in sciopero della fame ad oltranza con le stesse modalità messe in campo da Sebastiano Lombardo e Pasquale D’Agostino, ovvero consumando solo un cappuccino al giorno e assumendo acqua con sali minerali.
Carmelo Galati, allevatore vicepresidente dell’Associazione Unione Allevatori di Sicilia, da questa mattina è in sciopero della fame nella Sala Consigliare del Comune di Troina dove il Movimento chiama a raccolta gli allevatori, i sindaci, i cittadini e i movimenti e le associazioni siciliane per una nuova Assemblea aperta in cui decidere ulteriori iniziative per rafforzare ed estendere in Sicilia la mobilitazione contro il fallimento dei Piani di Eradicazione e per una soluzione condivisa.
Sebastiano Pruiti, a nome del Coordinamento Siciliano, nel ringraziare il Sindaco di Troina, Alfio Giachina, l’Assessore alle attività Produttive Salvatore Leanza e tutta la giunta (che peraltro si erano recati nei giorni scorsi a incontrare Sebastiano Lombardo in sciopero della fame a San Teodoro esprimendo vicinanza, condivisione e sostegno) e nel sottolineare l’accoglienza positiva e solidale riservata loro dal Presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Schillaci che ha offerto la disponibilità della Sala Comunale in cui da oggi Carmelo Galati sostiene lo sciopero della fame, ha annunciato che dopodomani (9 novembre 2023 alle ore 18) il coordinamento Siciliano della Rete Salviamo l’Allevamento di Territorio convoca la pubblica assemblea presso il Centro Peppino Impastato (sotto la Piazza Nuova).
Intanto in Campania, Pasquale D’Agostino (che al suo ventunesimo giorno di rifiuto di assumere alimenti, accusa un calo di tredici chili) continua lo sciopero della fame avendo lasciato una dichiarazione di voler “andare fino in fondo e di non voler smettere fino a quando gli allevatori non riceveranno una risposta” che ancora non arriva dopo che lo stesso Pasquale D’Agostino e Sebastiano Lombardo hanno rivolto una lettera aperta al Presidente del Consiglio Meloni ed al Ministro Schillaci cui è indirizzata la petizione degli allevatori.
Nel pomeriggio di oggi alle 16.30 una delegazione del Coordinamento Salviamo le Bufale formata da Adriano Noviello (presidente dell’Associazione di Tutela Allevamento Bufala Mediterranea) e Francesco Geremia (segretario della CNA Confederazione Nazionale Artigiani Campania Nord) è stata ricevuta in Prefettura a Caserta dal Prefetto Vicario, Dott. Biagio Del Prete che ha “preso atto con preoccupazione della gravità della situazione di salute di Pasquale D’Agostino e si è impegnato a rappresentarla con una nota al Ministro della Salute, prof. Orazio Schillaci, ed al Sottosegretario on.le Marcello Gemmato.
Adriano Noviello, che come annunciato dal Coordinamento con un comunicato stampa questa mattina, affianca da oggi Pasquale D’Agostino nello sciopero della fame ad oltranza, dopo l’incontro in Prefettura si è recato a Casal di Principe per iniziare anch’egli questa dura prova come, del resto aveva già fatto nel Gennaio 2022.
Allora, grazie ad uno sciopero della fame condotto con Peppe Pagano, si avviò il Movimento che, proprio grazie a quell’impegno incassò il primo risultato: la Regione Campania (che fino ad allora lo aveva sempre negato) ascoltando le istanze ragionevoli della scienza e degli allevatori, ammise nel Piano la Vaccinazione e l’Autocontrollo dando prova di lungimiranza.
Poi accadde che le aspettative furono tradite, il Piano è stato gestito come sempre dalla logica della macelleria, la Regione Campania si è rifiutata di aprire un tavolo di confronto scegliendo la via della conservazione invece che il coraggio del cambiamento.
Ora, con questo nuovo sciopero della fame, gli allevatori tornano a sperare nella ragionevolezza della politica che è chiamata alla vera prova di coraggio: quella di dimostrare che sceglie la via del cambiamento per risolvere i problemi e garantire gli interessi collettivi che in trent’anni di fallimenti sono stati inascoltati.
Articolo pubblicato il giorno 8 Novembre 2023 - 00:05