“Il Tribunale amministrativo del Lazio ha sollevato una questione di legittimità rinviando il Payback dispositivi medici alla Suprema Corte per il vaglio di costituzionalità di una scelta legislativa che potrebbero risultare irragionevole. Accogliamo con soddisfazione tale pronuncia, certi e fiduciosi che una decisione del genere sarà presa anche in sede di Consulta”. Lo dichiara, in una nota, Gennaro Broya de Lucia, presidente di PMI Sanità, la nuova associazione nazionale delle piccole e medie imprese impegnate a rifornire gli ospedali del materiale necessario alla diagnosi ed alle cure.
“La conseguenza – prosegue de Lucia – è che ora tutte le richieste inviate dal governo alle aziende per riavere indietro i soldi spesi per l’acquisto dei dispositivi medici, relativamente alle annualità 2015-18, sono da ritenersi sospese fino a sentenza e che, in una direzione simile si andrà, quasi sicuramente, anche per quanto concerne la pretesa restituzione dei soldi per le annualità 2019, ’20 e ’21”.
Per Broya de Lucia: “si tratta di un atto dovuto nonché del primo vero passo verso la cancellazione di un evidente errore normativo”. “Le aziende pretendono legalità ma soprattutto giustizia. Siamo sicuri che alla Corte non mancheranno le evidenze per porre la parola fine a questa triste parentesi della nostra storia”, conclude il presidente di Pmi Sanità.
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