Via libera al bonus psicologo, dopo la sperimentazione durante la pandemia: 5 milioni di euro per il 2023 e 8 milioni a decorrere dal 2024 da ripartire tra le Regioni. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha firmato il decreto ministeriale dopo l’intesa con il Mef e l’ok oggi della Conferenza Stato-Regioni.
“Questo governo ha voluto rendere strutturale questa misura ed ha aumentato l’importo massimo del contributo che i cittadini potranno richiedere all’Inps”. Si tratta di 1.500 euro per redditi con Isee inferiore a 15mila euro (fino a 50 euro per ogni seduta); 1.000 euro per redditi con Isee compreso tra 15mila e 30mila euro (fino a 50 euro per ogni seduta) 500 euro per redditi con Isee superiore a 30mila ma inferiore a 50mila (fino a 50 euro per ogni seduta).
Il bonus dovrà essere utilizzato entro 270 giorni dalla concessione, pena la decadenza. La salute mentale, sottolinea il ministro “è una priorità di sanità pubblica. Il bonus psicologo è parte di un intervento più complessivo, che stiamo portando avanti anche attraverso il tavolo per la salute mentale, che punta a rafforzare le strutture e i servizi di presa in carico sul territorio e a diffondere la cultura della salute mentale anche per superare lo stigma e la discriminazione che continuano ad essere una barriera all’inclusione sociale”.
Un provvedimento salutato con favore dal senatore del Pd, Filippo Sensi che però sui social parla di “lunga attesa immotivata”. Ringrazia il ministro Schillaci “per la promessa mantenuta” la senatrice di Fratelli d’Italia, Ester Mieli mentre il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, evidenzia che “l’attuale esecutivo ha voluto rendere strutturale la misura perché la salvaguardia della salute mentale è un elemento imprescindibile del benessere complessivo dei cittadini e la sua tutela sono prioritari nella strategia sanitaria del nostro Paese”.
La quota maggiore dei fondi del bonus psicologo previsti per il 2023 va alla Lombardia con 839.712 euro pari al 16,79% dei 5 milioni previsti per l’anno in corso. Seguono con le quote più alte il Lazio con 481.585 euro, pari al 9,63% delle risorse totali annuali; la Campania con 462.730 euro (9,25%); Veneto 411.493 euro (8,23%); Sicilia 403.874 euro (8,08%); Emilia Romagna 376.629 euro (7,53%); Piemonte 366.545 euro (7,33%); Puglia 330.538 euro (6,61%); Toscana 316.306 euro (6,33%).
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