Dall’omonimo poemetto in versi di Daniele Virgilitto, riduzione teatrale di Fabio Pisano per la regia di Stefano Amatucci con Lorenzo Sarcinelli, Gianluca Pugliese, Vladimir Randazzo, Antonio Ciorfito.
Nabil, studente ventenne egiziano, intraprende un viaggio su un barcone clandestino diretto in Sicilia. Il giovane vuole ritrovare Yara, la sua ragazza siriana, scomparsa ad Alessandria in circostanze misteriose dopo che il fratello Tarek è stato arrestato in Siria per aver criticato sul suo blog Bashar-Al Assad. Durante il suo viaggio sul barcone vivrà emozioni, pericoli e incontri difficili da dimenticare. Nabil incontrerà compagni di viaggio provenienti da varie parti dell’Africa e dell’Asia, ciascuno in cerca di qualcosa di diverso. Incontrerà Alif, un ragazzino senegalese che indossa una maglia di Messi, regalatagli dal fratello. Semira, una anziana eritrea che ha affrontato uno estenuante viaggio nel Sahara. Bashir, un ragazzo pakistano il cui padre è anni prima provando ad emigrare come lui. Mingo angolese scampato ad un agguato. Nabil affronterà uno scafista il “Biondo” senza scrupoli, aiuterà una donna a partorire, un amico gli salverà la vita, e nel lungo viaggio penserà spesso di non farcela più, ed arrendersi.
Note di regia:
Il testo di Daniele Virgilitto, “Il viaggio di Nabil”, affronta la questione dell’immigrazione in un modo originale: è un poemetto epico contemporaneo che combina antico e moderno, endecasillabo e tragica attualità, e ci fa riflettere sul volto umano della migrazione. “Il mare accoglie fra le braccia scure i figli dati in prestito alla terra; con acqua e sale lava le paure, prepara i viaggiatori a un’altra guerra.”
Il viaggio di Nabil è il viaggio di migliaia di uomini e donne che ogni anno scappano da condizioni avverse per cercare un futuro migliore per sé e per i propri figli.
Mi piace definirlo un piccola “Odissea” contemporanea. Come Ulisse navigò per mari affrontando mille difficoltà combattendo mostri, sirene e giganti per ricongiungersi alla sua amata Penelope, così il giovane Nabil, navigando su un barcone sul Mediterraneo, affronta mille difficoltà combattendo i “mostri umani” per ritrovare la sua Yara. Il viaggio di Nabil tocca temi caldi dell’attualità con i toni dell’epica, e restituisce un’immagine umana complessa, sfaccettata, sorprendente. “Le scarpe affondano dentro la sabbia; inciampo, poi riprendo a camminare, acceso dall’amore e dalla rabbia che spingono le gambe verso il mare.”
Ho già affrontato il tema dell’immigrazione con il film “Caina” in cui ho raccontato l’odio. Con il viaggio di Nabil mi piace raccontare quanto la forza dell’amore e il desiderio naturale della natura umana di volersi ricongiungere con i propri affetti spinga tante persone ad affrontare viaggi mettendo a rischio la propria esistenza. E’ il tempo, questo, di essere in campo, schierati affinché la cultura dell’accoglienza, dell’integrazione e della compassione prenda il posto di quella dell’odio e del razzismo e del peggio “populismo slogan” che come un virus sta contagiando l’Italia, l ‘Europa e tutto l’Occidente.
Lo spettacolo mi auguro venga visto anche da tanti giovani e quindi spero di poterlo veicolare anche tra gli istituti scolastici perché ritengo che le scuole abbiano una grande responsabilità nel sensibilizzare i ragazzi su questo argomento. E’ proprio dalla scuola e quindi dai ragazzi che bisogna ripartire perché essi sono il futuro del nostro paese. Il teatro è lo strumento giusto attraverso il quale abbattere pregiudizi, razzismi e xenofobie e a non far dimenticare le idee illuministiche e progressiste che abbiamo conquistato con fatica nei secoli e che sono le fondamenta della nostra democrazia e civiltà.
Per la messa in scena, ho immaginato uno spazio vuoto, spoglio, al centro del palco solo una pedana con declivio, essa è deserto, ma anche barca e costringe i quattro attori, che interpretano molteplici personaggi, ad un grande sforzo fisico risaltandone la fatica nel muoversi e la difficoltà di trovare il giusto equilibrio.
I personaggi sono sempre in bilico, così come sono le esistenze degli immigrati in caso loro, sul mare nei barconi e nei paesi in cui vengono ospitati, quando non sono lasciati giorni e giorni in mezzo al mare.
Orari repliche: venerdì e sabato ore 20.00 – Domenica ore 18.00
Costo biglietti: Intero €15 | Ridotto €13
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