Ieri è stato aggredito un ispettore di Polizia Penitenziaria responsabile della sorveglianza generale presso l’ Istituto di Santa Maria Capua Vetere, colpito da un detenuto italiano al volto con una testata che gli ha provocato una sospetta frattura del setto nasale e costretto a ricorrere alle cure mediche presso l’ ospedale di Aversa .
In istituto è giunto il provveditore dott.sa Lucia Castellano che, ha promesso invio di personale penitenziario viste le gravi carenze di organico.
Per il segretario regionale CON.SI.PE Campania Luigi Castaldo va rivisitata l’organizzazione del lavoro nei penitenziari campani, mettendo in primo piano la sicurezza ed il benessere del personale di Polizia Penitenziaria, ma affinché avvenga ciò, è importante che si comprenda la sinergia tra le Parti e ci sia una maggiore collaborazione, comprendendo che, il trattamento e la rieducazione del ristretto, può avvenire solo ed esclusivamente quando lo Stato dimostra la sua efficienza adottando misure alternative alla detenzione per sfollare i penitenziari campani, agendo sui detenuti psichiatrici ed extracomunitari e soprattutto quando si ripristineranno le piante organiche in funzione dei carichi di lavoro, attualmente bloccate a numeri del 2017 con un ammanco in Campania di circa 1000 poliziotti penitenziari.
Il CON.SI.PE augura una pronta guarigione al sottufficiale colpito al volto ed esprime la massima solidarietà e vicinanza a tutto quel personale di Polizia Penitenziaria vittime di aggressioni.
Per il vicepresidente CON.SI.PE Luciano Martiniello, è ora di dire basta a queste aggressioni, urge un intervento risolutivo ed esemplare che funga da deterrente contro questo fenomeno.
Il personale di Polizia Penitenziaria non può essere carnefice e martire allo stesso tempo, ciò dimostra che l’attuale sistema penitenziario è fallimentare.
Auspichiamo quanto prima interventi riparativi dell’Amministrazione Penitenziaria, altrimenti continueremo a scendere in piazza.
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