La Polizia di Stato di Viterbo ha arrestato due giovani napoletani, di cui uno minorenne, accusati di aver truffato una coppia di anziani coniugi affetti da patologie fisiche, sottraendogli 15.000 euro.
I due giovani, un 18enne e un 17enne, sono stati fermati in flagranza di reato dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Viterbo.
La mattina del 5 ottobre, gli investigatori avevano predisposto uno specifico servizio preventivo, in quanto avevano avuto notizia della possibilità che nell’area di Acquapendente si potessero consumare alcune truffe ai danni di anziani.
Verso l’ora di pranzo, gli agenti hanno notato un’auto sospetta in un tratto isolato di una frazione di Acquapendente. Hanno quindi proceduto a fermare il veicolo per un controllo, ma il passeggero, il 17enne, ha tentato di disfarsi di un borsellino gettandolo dal finestrino.
Il borsellino è stato prontamente recuperato dagli agenti e all’interno è stata trovata una somma di denaro pari a 15.000 euro.
Mentre gli operatori procedevano ad un controllo accurato dei due ragazzi, un’altra unità è risalita la strada di campagna venendo a conoscenza che in una casa poco distante era appena stata consumata una truffa ai danni di due anziani coniugi.
La vittima, una donna di 86 anni, era stata precedentemente tratta in inganno attraverso una telefonata di un individuo che si presentava quale Maresciallo dei Carabinieri. Il sedicente Maresciallo aveva convinto la donna che il figlio avesse da poco procurato un incidente coinvolgendo una donna con un bambino piccolo.
Fingendo che il bambino fosse in gravi condizioni, il truffatore aveva convinto l’anziana vittima che avrebbe potuto evitare la denuncia al figlio se avesse consegnato immediatamente tutti i risparmi di una vita ad un complice che di lì a poco si sarebbe presentato a ritirarli.
Il complice, il 18enne di Napoli, si è presentato a casa della vittima poco dopo la telefonata e, dopo aver ricevuto il denaro, è fuggito a bordo dell’auto in compagnia del 17enne.
I due giovani truffatori sono stati pertanto condotti presso gli Uffici della Squadra Mobile della Questura di Viterbo, dove il maggiorenne è stato arrestato per truffa e posto a disposizione della Procura delle Repubblica presso il Tribunale di Viterbo, mentre il minorenne è stato sottoposto alla misura dell’accompagnamento a seguito di flagranza con affidamento alla madre giunta da Napoli.
Nella mattinata di ieri, presso il Tribunale di Viterbo si è svolta l’udienza con la quale è stato convalidato l’arresto in flagranza del maggiorenne con applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza.
La truffa del “finto incidente” è una tecnica molto diffusa, che viene utilizzata per truffare persone anziane o vulnerabili. Il truffatore si presenta a casa della vittima e si spaccia per un agente di polizia, un carabiniere o un medico. Dice alla vittima che il figlio o un altro parente ha avuto un incidente e che ha bisogno di soldi per pagare le spese mediche o legali. La vittima, presa alla sprovvista, si lascia convincere a consegnare il denaro.
Ecco alcuni consigli per evitare di essere truffati:
Non aprite la porta a persone sconosciute.
Se qualcuno vi chiama dicendo di essere un agente di polizia, un carabiniere o un medico, chiedetegli di identificarsi e di chiamarvi al numero di emergenza.
Non consegnate mai denaro a persone che non conoscete.
Se pensate di essere stati truffati, denunciate l’accaduto alle forze dell’ordine.
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