“Forse prima era più importante il numero 10 di una squadra. Non direi che si sia estinto, ma il 10 ormai è quasi un numero come gli altri, senza più tanta rilevanza nella squadra”. Con un po’ di nostalgia per il calcio che fu, Francesco Totti è stato intervistato da con Marca prima del gala per il Pachuca Football Hall of Fame.
Per Totti “adesso il calcio è un gioco diverso dal mio. Ai nostri tempi c’era più spirito di gruppo, di lotta. Adesso si pensa di più al proprio fisico… Ovviamente il gioco è cambiato. La differenza tra questo calcio e il mio è che prima era più passione, più amore per la squadra, più disponibilità a stare nello stesso club e a portarle rispetto. Adesso i ragazzi vanno dove possono pagare di più”.
Totti ha parlato anche della sua passione per il Real Madrid: “Mi è sempre piaciuto, fin da quando ero piccolo. Quando ero ragazzino a Roma guardavo tutte le loro partite. Il Real Madrid in quel periodo era il club che mi ispirava, con tutti i suoi grandi giocatori. Vederli giocare per me è stata una grande emozione. Con la Roma ho passato 25 anni giocando in stadi diversi ma il Bernabéu per me era ed è diverso. È un’atmosfera diversa. Ho incontrato Florentino Perez un paio di volte e mi ha detto che l’unico neo della sua carriera è non avermi potuto avere al Real Madrid, che è stato il suo unico punto debole”.
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