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Torre del Greco, demoliti due manufatti abusivi sul Vesuvio

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Nell’ambito dell’attività di contrasto al fenomeno dell’abusivismo edilizio che costituisce una delle priorità dell’azione di questa Procura della Repubblica, in esecuzione di un ordine di demolizione emesso dal Tribunale di Torre Annunziata, sezione distaccata di Torre Del Greco, si è proceduto alla demolizione di due manufatti ubicati in un’area di competenza dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio.

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Un primo manufatto di mq. 140 circa, costituito da tubolari in ferro con copertura e tompagnatura, pavimento in legno, nonché opere di pavimentazione esterna di una superficie di mq. 290 circa, con marmetti ed impianto elettrico di illuminazione costituito da 13 pali in ferro fissati al suolo e con struttura (gazebo) fissata ai pali stessi, ed un secondo manufatto costituito da una struttura in legno di mq.100 con tetto spiovente parzialmente coperto e con parziale chiusura dei lati perimetrali, avente un’altezza variabile di mt.3 a mt.5.

I manufatti demoliti insistevano ne1 comune di Torre Del Greco (Na) alla via Montedoro nr.45 e fungevano anche da albergo e da club privato con denominazione “Rumba Club”.
L’area sulla quale erano state realizzate le opere abusive risulta classificata dal P.R.G. come zona F/5 Parco Privato Vincolato e F/8 Zona Ospedaliera (Parco Nazionale del Vesuvio) e dal P.T.P. come zona P.I. (Protezione Integrale, Ente Parco Nazionale del Vesuvio).

L’intero territorio di Torre del Greco è soggetto a Rischio Idrogeologico (PSAI Bacino del Sarno) ed è inserito nel comprensorio a rischio Vesuvio “zona rossa” con grado di sismicità S=9, L.R. 21/2003.

L’esecuzione delle demolizioni delle costruzioni abusive disposte dall’autorità Giudiziaria rappresenta, per la tutela del territorio, uno strumento insostituibile sia in chiave repressiva, per il ripristino delle condizioni ambientali violate, sia in chiave preventiva, per l’efficacia dissuasiva nei confronti de11’abusivismo edilizio; nel caso di specie si è data esecuzione a due sentenza di condanna risalenti l’una a11’anno 2005 e l’altra all’anno 2007.

Grazie anche alla incessante opera di sensibilizzazione posta in essere da questo Ufficio, anche la suddetta demolizione ha avuto luogo da parte del proprietario del manufatto abusivo in regime di autodemolizione, senza anticipazione di spese da parte del Comune interessato e della Cassa Depositi e Prestiti.


Articolo pubblicato il giorno 23 Ottobre 2023 - 14:17


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