Sono 47 le opere in concorso da tutto il mondo divise in 7 categorie e nella giornata di apertura, presso l’Istituto Francese di Napoli, sarà consegnato il Premio Speciale a Roberto Andò e Isabella Ragonese per l’impegno sociale rappresentato nel loro lavoro attraverso storie e personaggi spesso ai margini della società, di grande forza e umanità, non ultimo Clitennestra
Da venerdì 13 a domenica 22 ottobre torna il “Premio Fausto Rossano”, giunto quest’anno alla nona edizione dal titolo “Corpi SOSpesi”, organizzato grazie al contributo della Regione Campania e della Film Commission Campania e che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Napoli. Il Festival, che avrà inizio nell’Istituto Francese di Napoli, è dedicato alla figura dello psichiatra napoletano Fausto Rossano scomparso nel 2012 che, come ultimo direttore dell’ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi e poi come responsabile del Dipartimento di Salute Mentale di Napoli, si impegnò attivamente per la chiusura dei manicomi.
Dopo una selezione tra più di 300 candidati, sono 47 le opere in concorso divise in 7 categorie (Cortometraggi, Documentari, Laboratori, Animazioni, Focus Campania, Studenti, Scuole) in linea con l’orientamento internazionale del Festival e con il suo respiro multiculturale. I lavori giungono, infatti, da 17 paesi diversi (Italia, Turchia, Francia, Iran, Cipro, USA, Taiwan, Regno Unito, Repubblica Ceca, Indonesia, Albania, Corea, Spagna, Polonia, Egitto, Ucraina, Olanda, Palestina) e si è data una particolare attenzione ai corti di animazione, alle produzioni italiane, alle opere dirette da più di un regista e, infine, alle registe donne (più di 20 quest’anno).
“Sulla scia dell’idea culturale di mio padre, di attenzione ai bisogni delle persone nei loro contesti – spiega Marco Rossano, direttore del Premio – accendiamo i riflettori sul grido di aiuto che si alza da più parti, mai come in questi anni. Da qui il motivo del titolo: “Corpi SOSpesi”. La nona edizione vuole appunto lanciare un SOS rispetto a quella che si palesa sempre più come una vera emergenza socioculturale, con pesanti ricadute sul benessere psicofisico delle persone. Il programma del festival affronterà i temi dell’autismo, dei disturbi della condotta alimentare e della pressione sociale nei confronti dei giovani e del rapporto tra sport, inclusione e disabilità. Non vogliamo però limitarci a denunciare le cose che non vanno. Con il Premio Fausto Rossano – continua il direttore – vogliamo trasmettere anche messaggi e testimonianze positive attraverso gli incontri con autori campani, nazionali e internazionali e, soprattutto, attraverso il mezzo cinematografico, uno strumento universale che può superare tutte le barriere ancora prima che architettoniche, mentali”.
Venerdì 13 ottobre, nella giornata di apertura che si svolgerà presso l’Istituto Francese di Napoli, verrà consegnato il “Premio Speciale Fausto Rossano” a Roberto Andò e Isabella Ragonese per l’impegno sociale rappresentato nel loro lavoro attraverso storie e personaggi spesso ai margini della società, di grande forza e umanità, non ultimo Clitennestra. Le opere candidate affrontano numerose, delicate tematiche. Tra le altre, la salute mentale, l’aborto e la maternità mancata, l’Alzheimer, la terza età, la promozione sociale, la marginalizzazione, la violazione dei diritti umani, la violenza sui minori, le storture dell’ultranazionalismo, lo sfruttamento sul lavoro, il senso di inadeguatezza, le barriere di retrive tradizioni culturali, l’elaborazione del lutto, l’identità sessuale e l’ossessione per il successo. Da segnalare un tema poco considerato da molti, lo stress da lavoro creativo e un altro estremamente attuale come l’intelligenza artificiale. L’argomento, però, senza dubbio più presente tra le opere in concorso di questa nona edizione è la solitudine. La tematica è così trasversale da comparire praticamente in ogni categoria, in cui vengono raccontate diverse sfumature di un problema che attanaglia gran parte della nostra società, specialmente dopo gli ultimi tre anni con le conseguenze della pandemia da COVID-19.
Sia nella categoria “Corti” che in quella “Focus Campania” spicca la presenza di attori noti del grande e piccolo schermo: il David di Donatello 2023 Francesco Di Leva (Nostalgia, Mixed by Erry) e Miriam Candurro (Un posto al sole, I Bastardi di Pizzofalcone) in Sognando Venezia; il giovane Mario Autore (Eduardo ne I Fratelli De Filippo di Sergio Rubini), protagonista maschile di Vietato Fumare; Pietro De Silva (Beata ignoranza, I migliori giorni) in Super Jesus; Gianluca di Gennaro (Lo chiamavano Jeeg Robot, Comandante), il Ciro di Un bacio di troppo; Nando Paone (…E fuori nevica!, Mina Settembre) e Gea Martire (Mine vaganti, Il commissario Ricciardi), interpreti principali de Il mare che muove le cose; Christian Giroso (Gomorra, L’Amica geniale) e Astrid Casali (America Latina, L’uomo sulla strada) ne L’ultimo dell’anno. Da segnalare, in The Sound, realizzato in coproduzione tra Cipro e Regno Unito, la presenza di Joseph Mawle, star internazionale di serie di successo come Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere, Il Trono di Spade (in cui interpreta Benjen Stark) e Troy – La caduta di Troia.
La giuria, presieduta dalla giornalista Titta Fiore, è composta da Agnese Nano (attrice), Stefano Bory (professore di sociologia dei processi culturali, Sergio Sivori (regista, attore), Assunta Maglione (psichiatra), Gina Annunziata (professoressa di storia del cinema) e Federico Russo (psichiatra, direttore del Festival “Lo Spiraglio”).
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