“Il caso scommesse? Ho la sensazione che stiamo giocando sulla pelle di ragazzi molto giovani. Ho il dovere, come padre e come nonno, di difendere la dignità di tanti giovani italiani che in questo momento stanno diventando carne da macello, a livello di comunicazione diffusa e non particolarmente onesta”. Queste le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina, in merito alla vicenda scommesse.
Il numero uno della Federcalcio italiana è intervenuto in occasione della presentazione del premio Aics di cultura sportiva Beppe Viola. “Le nostre sanzioni infatti prevedono anche l’opportunità di un recupero. Noi questi ragazzi non li abbandoneremo mai”, ha aggiunto Gravina.
In risposta alla richiesta di sue dimissioni da parte della Lega e di commissariamento della Figc da parte di FdI, ha aggiunto: “Bisogna approfondire meglio alcuni argomenti, altrimenti corriamo il rischio di far danni al nostro Paese, e non solo al mondo del calcio. Alcuni soggetti hanno commentato in maniera non approfondita sui temi specifici, perché ho visto approssimazione in alcune affermazioni”.
“La risposta è stata una risposta decisa da parte di tutto il movimento sportivo, che rivendica, come devo fare io, il principio del rispetto dell’autonomia, che implica al suo interno un altro principio, che è quello della democrazia. Questi due concetti hanno un sentimento di fondo: la libertà che non può essere calpestata da nessuno”, ha aggiunto il numero uno della Figc.
“Ho sentito parlare di responsabilità nel mondo del calcio legato alle scommesse: se il mondo del calcio non avesse, tra novembre e dicembre 2020, inserito nei suoi principi statutari le sanzioni per chi scommette, avremmo dovuto adeguarci alle leggi dello Stato, e quindi non avremmo avuto nessuna sanzione in capo a questi ragazzi, e invece noi riteniamo di aver adottato norme di tutela”.
Articolo pubblicato il giorno 19 Ottobre 2023 - 14:21