Immagini che arrivano dall’interno e che si prestano a “facili strumentalizzazioni”.
E’ quanto afferma in una nota Vincenzo D’Amato, direttore generale dell’azienda ospedaliera ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ di Salerno in merito al servizio di Piazzapulita, su La 7, che ha mostrato dei video sulla situazione critica in particolare del pronto soccorso, dove alcuni dei pazienti erano anche legati.
Il dg, nel ricordare che l’azienda ospedaliera comprende quattro pronto soccorso che “complessivamente registrano circa 110.000 accessi annui” di cui “70mila solo nel presidio di via San Leonardo”, ha ribadito l’impegno messo in campo per contrastare il sovraffollamento.
“Nei momenti di maggiore affluenza, la dotazione organica della struttura è stata integrata con la presenza dell’assistente sociale che assolve il compito di informare i parenti sulle condizioni del proprio familiare e sullo stato della procedura attivata”.
Al Ruggi, inoltre, “sono in corso di realizzazione progettualità che prevedono il coinvolgimento delle associazioni di volontariato e degli studenti universitari in medicina nonché degli specializzandi con l’obiettivo di essere sempre più vicini e attenti alle necessità e aspettative sia dei pazienti che del personale in servizio”.
Quanto, poi, alle immagini andate in onda il dg ha spiegato di aver ricevuto parte dei video trasmessi già a febbraio, quando era stata costituita una commissione interna che, dopo un mese di accertamenti, aveva appurato “che la contenzione fisica è un evento estremamente raro al pronto soccorso ed è prevista in situazioni eccezionali e di reale pericolo per il paziente, al fine di evitare atti di autolesionismo, prevenire rischi di cadute e viene attuata per i tempi strettamente necessari e sempre a tutela del paziente, per salvaguardarne l’integrità fisica e l’incolumità dello stesso o di coloro che ne vengano a diretto contatto”.
Per il direttore generale D’Amato “questo genere di servizi, costruiti su materiale verosimilmente registrato da personale interno, che mostrano momenti di estrema intimità e sofferenza degli assistiti, purtroppo si prestano a facili strumentalizzazioni e finiscono con il compromettere il lavoro assicurato quotidianamente dalla struttura di pronto soccorso del presidio ospedaliero salernitano minando e rendendo sempre più difficile il rapporto con gli assistiti e i loro parenti”.
Il dg ha quindi assicurato che “l’Azienda continuerà ad accertare e a perseguire con assoluto rigore e determinazione gli isolati comportamenti che hanno l’unico obiettivo di danneggiarne l’immagine e di rallentarne il processo di crescita e, allo stesso tempo, continuerà a sostenere il personale sanitario di Pronto soccorso utilizzando tutti gli strumenti attualmente disponibili”.
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