La Libreria Antica e Moderna Fiorentino, a Calata Trinità Maggiore, da molti è considerata una delle più belle librerie d’Italia, istituzione partenopea dal quasi 100 anni e che ebbe tra i suoi frequentatori anche Benedetto Croce, chiuderà. Almeno nella sua storica sede nei pressi di piazza del Gesù, all’esterno della quale è apparso il cartello “vendesi”.
Fondata da Fausto Fiorentino nel 1936, e quindi gestita fino a oggi dai suoi eredi, ha visto col passare del tempo ampliarsi la sua collezione di libri antichi e introvabili, nonché edizioni pregiate ed esclusive. Una ricercatezza – combinata alla continua attenzione comunque per la contemporaneità – che a quanto pare non può pagare in un momento difficile come questo per la cultura nel centro storico, momento – caratterizzato piuttosto dal turismo di massa – cui anche Pironti ha pagato dazio chiudendo, e in cui pochi metri più sopra la stessa libreria Fiorentino, lungo lo stesso marciapiedi, ha chiuso anche l’altro luogo simbolo della Napoli colta, la libreria D’Auria.
Non tutto, però, sembra essere perduto e resta un briciolo di speranza affinché il titolare della libreria possa avere un ripensamento. Infatti per venerdì 13 ottobre dalle 10.30 alle 13 è prevista un’iniziativa, “il libro-day”, organizzata da comitati di cittadini e La Radiazza.
“Questa libreria è uno dei quei simboli e presidi culturali di Napoli troppo importante perché possa chiudere così. Ad esempio qui fu pubblicata nel 1964 la raccolta di poesie di Totò ‘A’ livella’. Quindi venerdì saremo qui, la libreria riaprirà in via straordinaria, portando le persone ad acquistare libri per convincere il proprietario a resistere e a desistere dalla sua decisione di vendere. Inoltre i libri che saranno acquistati da noi saranno poi donati alla neo nata piccola biblioteca del mare alla Gaiola. Un modo per sostenere ed incentivare la cultura. Questa particolare biblioteca si accrescerà grazie al contributo di tutti quelli che vorranno donare e mettere in condivisione qualche buon libro.
Già, perché la cultura non può morire ma per continuare a vivere c’è bisogno di sostenerla anche perché Napoli si regge su di essa e la cultura sarebbe più povera senza il contributo partenopeo. Napoli e cultura sono un binomio inscindibile, un nodo inestricabile che il consumismo esasperato, il degrado, il trash, l’intrattenimento frivolo ed insignificante non possono sciogliere. Le Istituzioni difendano questo connubio.”– le parole del deputato Francesco Emilio Borrelli e del conduttore radiofonico Gianni Simioli che hanno ideato e organizzato il libro-day.
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