Napoli, vandalizzato il parco archeologico didattico a Capodimonte
La cultura e la storia vengono sempre meno apprezzate. Anzi addirittura c’è chi a Napoli le disprezza e le distrugge.
La scorsa domenica ignoti si sono introdotti nel Parco archeologico didattico Sulle orme dell’uomo per distruggere alcuni dei locali e degli oggetti contenuti.
Il parco, unico nel suo genere, si trova nei pressi del Bosco di Capodimonte ed è gestito dall’archeologa dott.ssa Fabiana Dumont che circa 13 anni fa ha messo su questa attività con un progetto totalmente autofinanziato.
E’ stata la stessa dott.ssa Dumont a rendere noto l’accaduto rivolgendosi al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.
“Sono la titolare del parco archeologico didattico sulle orme dell’uomo a Capodimonte una struttura che in assoluto autofinanziamento gestisco da 13 anni con enormi sacrifici. Tutto quello che c’è all’interno è stato realizzato a nostre spese e spesso con le nostre forze. Negli anni ho subito spesso furti, o semplicemente atti di vandalismo.
Tante volte ho chiesto l’aiuto delle istituzioni ma ho solo ricevuto porte in faccia.
Domenica mattina dopo un’assenza di una settimana per questioni di salute, questo è lo spettacolo che mi sono trovata dinnanzi. Il padiglione con i diorami storici distrutto, la cassetta dell’impianto elettrico divelta e tanti danni.
Ora so che non si può far quasi nulla ma vorrei che rendere noto questo mio sfogo perché almeno la gente possa vergognarsi di tanta ignoranza. Non la giudico cattiveria ma stupidità e la cosa peggiore è che a giudicare dalle scarpe perse nella fuga (numero 33) i responsabili avevano con sé dei minori o quantomeno sul posto erano presenti dei ragazzini”.
“Abbiamo chiesto alle forze dell’ordine di far luce sull’episodio e di individuare i vandali che andranno puniti duramente.”– commenta Borrelli- “ E’ il colmo poi che in luogo deputato alla didattica qualcuno abbia insegnato a dei bambini ad essere incivili, distruttivi e delinquenti.
Ormai, però, non ce ne meravigliamo più, bisogna fare tanta rieducazione. Questa posto va tutelato e le Istituzioni devono sostenerlo poiché unico nel suo genere e tra i pochi in Italia di queste dimensioni dove si possono fare attività all’aperto con i bambini.”
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