“Dopo due anni di lavoro, mi sono innamorata di Napoli mentre camminavo per le sue strade e incontravo la sua gente.
La città ha sofferto di una reputazione globale di criminalità, un luogo che le persone hanno lasciato per cercare una vita migliore altrove. Ma quello che ho scoperto sono persone orgogliose della storia e della cultura di Napoli, che mettono le proprie energie nella famiglia, nella comunità e nella propria arte, e che vogliono restare e arricchire la città che amano”.
Trudie Styler ha presentato così il suo documentario su Napoli dal titolo “Posso Entrare? An Ode to Naples”, dichiarando ancora una volta il suo amore per la città.
Ieri sera al The Space Cinema Napoli (Viale Giochi del Mediterraneo) l’anteprima al pubblico di ‘Posso entrare? An Ode To Naples’ film documentario firmato da Trudie Styler alla presenza della regista inglese, Clementino, Sting (marito della regista e al suo fianco in molti progetti umanitari) e tanti altri protagonisti.
Il film è aperto dalla canzone originale Neapolis di Clementino. Tra gli intervistati don Antonio Loffredo, ex parroco del quartiere Sanità, l’attore Francesco Di Leva fondatore del Teatro Nest a San Giovanni a Teduccio, lo scrittore Roberto Saviano, l’artista Jorit. Sting è ripreso mentre canta nel carcere di Secondigliano ‘Fragile’ con strumenti ricavati dai barconi dei migranti per il progetto Metamorfosi.
Tra le location scelte dalla Styler anche il Museo Archeologico Nazionale di Napoli con i suoi capolavori della classicità. Direttore della Fotografia è Dante Spinotti. Il film è una produzione Big Sur, Mad Entertainment con Rai Cinema in coproduzione con Luce Cinecittà – che lo distribuisce nelle sale – prodotto da Luciano Stella, Maria Carolina Terzi, Lorenza e Carlo Stella, con il sostegno della Regione Campania con la sua Film Commission. Trudie Styler è attrice, produttrice cinematografica, regista, attivista per i diritti umani, ambientalista, ambasciatrice Unicef, coltivatrice biologica e produttrice di vino.
Nel 2011, ha fondato la Maven Pictures in collaborazione con Celine Rattray, con l’obiettivo di promuovere il talento femminile e la diversità nell’industria cinematografica. Per 20 anni le sue produzioni di Styler hanno sostenuto i talenti esordienti della scrittura e della regia.
“E’ importante che questo film venga visto, non perché l’abbia diretto io, ma per i napoletani che si raccontano attraverso la telecamera”, ha detto la Styler.
Ieri pomeriggio il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a Napoli ha incontrato Sting e sua moglie Trudie.
“Una visita davvero speciale a Palazzo Santa Lucia: Sting e sua moglie, la regista Trudie Styler, due artisti di fama e di livello mondiale. L’ultimo acclamatissimo documentario di Trudie Styler “Posso entrare? An ode to Naples” è una dichiarazione d’amore per Napoli.
E noi siamo davvero orgogliosi di aver sostenuto quest’opera che rappresenta una straordinaria occasione di promozione e di valorizzazione della Campania. La nostra regione è diventata un grande set cinematografico a cielo aperto di livello internazionale”, ha scritto De Luca su facebook.
Prima della presentazione al cinema, la coppia inglese si è fermata anche al Mann per una breve visita ed un brindisi augurale. Si sono separati soltanto per regalare selfie ai fan, mentre il rettore della Federico II Matteo Lorito annunciava al divo una laurea honoris causa per gli 800 anni dalla nascita dell’università, nel 2024. L’uomo di “Fragile” si è detto onorato e grato per l’onorificenza.
“Essere a Napoli di nuovo è come tornare a casa. Ho speso più di due anni in questa città per la lavorazione e la post-produzione del film ed è elettrizzante essere di nuovo qui. È bellissimo scoprire quanto la città si sia evoluta dal 2020 ad oggi.
Napoli è in completa rinascita, si avverte nell’aria, nell’energia che emana la gente, nella curiosità dei giovani e dei turisti, dalla folla che si riversa sulle strade a qualsiasi ora del giorno e della notte, nessuno ha più paura della criminalità”.
“Confrontarmi con queste persone mi ha dato gioia e forza.Tutti mostrano un enorme entusiasmo e una smisurata passione per il proprio lavoro, anche quelli più umili. Mi hanno ricordato mio padre, un bidello di scuola che svolgeva il suo compito con orgoglio e dignità, la stessa che leggo nei volti di tutti i napoletani. Noi possiamo vivere soltanto una vita, scegliamo la migliore e affrontiamola con fierezza. Sono ancora a Napoli, ma già mi manca e non vedo l’ora di tornarci. È il posto migliore in cui stare”.
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