“Spostiamo la movida dal centro storico al Centro direzionale”. La proposta è di Alessandro Limatola, segretario regionale Claai, l’associazione per l’artigianato e la piccola e media impresa della Campania, che così spiega in una nota.
“Di fronte alla chiusura di numerose attività commerciali che, dal centro alla zona collinare continuano a cessare, serve un intervento duplice: da un lato tutelare le aziende storiche, dall’altro contrastare la cosiddetta malamovida, che vede tante zone della città in preda al caos più totale con aumento di microdelinquenza, risse e spaccio di sostanze stupefacenti. Fenomeni che insieme al proliferare di baretti, fast food e friggitorie stanno affossando le imprese dai Decumani al Vomero”.
Per Limatola “i 400 fallimenti di esercizi commerciali registrati sul nostro territorio negli ultimi quattro anni e che riguardano marchi di abbigliamento, caffetterie, profumerie, librerie sono lo specchio di una lenta agonia che sta subendo la categoria. E la causa non è e non può essere attribuita soltanto al Covid e ai suoi effetti”.
“Bisogna che il Comune intervenga e lo faccia subito modificando i regolamenti e disciplinando le aree dove insistono siti e monumenti di alto valore artistico, altrimenti spariranno quei piccoli avamposti di artigianato locale che contraddistingue il nostro “made in Naples”, con gravi ripercussioni sulle famiglie di imprenditori e dipendenti”.
In questo modo, secondo il segretario regionale Claai, “si salvaguarderà la filiera del turismo e si favorirà lo sviluppo di zone come il Centro direzionale, che allo stato attuale, oltre ad essere un’incompiuta è un deserto dove a partire dal tardo pomeriggio le luci di uffici e negozi si spengono. Si potrebbe invece decongestionare il centro storico spostando la movida in una zona “disabitata” di sera dove ci sono servizi e infrastrutture come parcheggi e metropolitane”.
Articolo pubblicato il giorno 23 Ottobre 2023 - 16:49