“McDonald’s non è né artistico né tradizionale e non fa neppure parte del patrimonio culturale della città. La libreria della nipote di Benedetto Croce e marchi come Scaturchio nel cuore del centro storico, invece sì. Così si salva l’identità culturale ed economica di un territorio”.
Così in una nota la Claai, associazione dell’artigianato e della piccola e media impresa della Campania.
“Quanto sta accadendo alla libreria Fiorentino in calata Trinità Maggiore è – continua la nota – l’ennesima dimostrazione della mancanza di una politica culturale che tuteli le attività storiche in città.
Dopo Pironti un’altra realtà libraria che ha quasi un secolo di vita – essendo nata nel 1936 – rischia di scomparire per sempre e noi non dobbiamo né possiamo permetterlo”.
Per l’associazione “il ragionamento si deve necessariamente estendere a tutte le poche ma storiche attività artigianali ed artistiche che sono nella filiera (rilegatori, tipografi) e nella zona pertanto dovrebbe essere compito del Comune tutelarle con provvedimenti che reggano anzitutto al vaglio della giustizia amministrativa e in secondo luogo tengano conto sia della storicità che della natura artistica di queste attività”.
“L’ennesima paninoteca o friggitoria nel centro antico annienterebbe – si legge in conclusione – la cultura di Napoli, di cui luoghi come Fiorentino sono simboli”.
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