Passeggiare in un dipinto, muovendosi tra i suoi protagonisti, allontanandosi verso l’orizzonte. Di più: scoprendo l’interno di una chiesa che era sullo sfondo.
“La Parabola dei ciechi” (“De parabel der blinden”), il capolavoro di Pieter Bruegel il Vecchio, databile al 1568 e conservato nel Museo di Capodimonte di Napoli, diventa un mondo da esplorare con la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale, in grado di ricostruire anche i dettagli non esplicitati nel dipinto e di trasformare la sua ambientazione in un suggestivo percorso a uso e consumo dei suoi fruitori.
L’esperimento è stato realizzato in queste ore nell’ambito di EDI Global Forum, il progetto di Fondazione Morra Greco con il contributo di Regione Campania che – dal 24 al 27 ottobre – coinvolge musei, università, accademie, istituzioni e associazioni culturali del terzo settore, artisti, operatori, curatori, imprese e altre figure della società civile. Il team di Olimaint, storica realtà italiana attiva nel settore della realtà aumentata, ha scansionato in presa diretta l’opera, una delle più importanti della collezione del Museo di Capodimonte, per poi trasferirla nel Metaverso. “Ancor prima dell’arrivo della tecnologia guardare un quadro significava compiere un viaggio.
Oggi diventa un’esperienza straordinaria, che modifica, ampliandolo, il concetto stesso di realtà”, sottolinea Sylvain Bellenger, direttore generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte, che aveva già avviato un progetto scientifico che porterà, entro il 2027, alla digitalizzazione dell’intero patrimonio di opere esposte nelle sale e conservate nei 5 depositi del museo che ammonta a circa 49.000 unità.
“Abbiamo trasformato un’opera d’arte in un mondo percorribile attraverso un protocollo sviluppato in un nostro laboratorio che si chiama Sf21– ha spiegato Massimiliano Nicolini, direttore del dipartimento ricerca e sviluppo sulle intelligenze artificiali e VRO di Olimaint -. Il dipinto diventa così un ambiente tridimensionale in cui camminare, esplorando anche zone marginali nell’opera, attraverso prospettive inedite. Per esempio, girando in questo caso attorno al gruppo dei soggetti ciechi, vedendo le loro spalle, che l’artista non ha visto, e approfondendo la scena di guerra sullo sfondo, che nel dipinto è appena percettibile. Aree che abbiamo ricostruito con l’intelligenza artificiale, nel rispetto dello stile dell’artista”.
“La virtualizzazione di un’opera d’arte è uno degli scenari che le tecnologie oggi rendono possibili. Lo abbiamo sperimentato in una delle sessioni di EDI Global Forum, ancora una volta creando un ponte ideale tra realtà di respiro internazionale e il nostro territorio, in questo caso rappresentato da un’eccellenza come Capodimonte”, ha sottolineato Maurizio Morra Greco, presidente della Fondazione Morra Greco. Edi Global Forum ha portato in questi giorni a Napoli realtà come il Museo Reina Sofìa in Spagna, il Raw Material Company del Senegal, il Victoria & Albert Museum in Inghilterra, lo Stedelijk Museum in Olanda e il MoMA degli Stati Uniti, parte del comitato scientifico dell’evento.
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