L’orgoglio, la gioia e la passione per la squadra del Napoli, nel libro di Giuliano Pavone, “Mi innamorai di te” (edizione Graf). Lo scrittore, nato a Taranto e residente a Milano, si cimenta in una riflessione sul tifo come una storia d’amore che va ben oltre il calcio. “Che bello il quadratino bianco e rosso di tifosi georgiani. E che bello Kim con la mano a cuoppo, che bello Osimhen che sa più parole in napoletano che in italiano”.
“I devoti della dea Eupalla sanno spiegare perché il Napoli abbia vinto il terzo scudetto, ma c’è da spiegare qualcosa di più, nel rapporto tra Napoli e il Napoli, fra i tifosi e la città, fra la squadra i giocatori e quel poco di Napoli di cui c’è ovunque bisogno, come diceva Luciano De Crescenzo”, dichiara l’autore che ha presentato il libro a Napoli durante il Campania Libri Festival.
Nel libro Pavone si è concentrato soprattutto sulle peculiarità di Napoli, partendo dai festeggiamenti dello scudetto (il desiderio di condividere la gioia perfino con i tifosi avversari, la presenza costante dell’Aldilà, gli striscioni in città con cui ogni via o istituzione ha voluto esprimere il proprio originale punto di vista…) per poi estendere il discorso alla sfera culturale e sociale.
“La napoletanità rischia di essere una gabbia se il napoletano si sente costretto a fare ciò che gli altri si aspettano che faccia, ma se usata in modo libero, senza complessi di inferiorità o superiorità, si trasforma in un superpotere”, sottolinea l’autore. L’autore non è nuovo a pubblicazioni sul Napoli. Ha già realizzato “‘Na sera ‘e maggio – La storia ha voluto una data. 10 maggio 1987”.
Articolo pubblicato il giorno 17 Ottobre 2023 - 14:07