Due persone, di 49 e 55 anni, ritenute gravemente indiziati dell’omicidio e della distruzione cadavere di Vincenzo Iannone, lo spacciatore di 47 anni ritrovato carbonizzato in auto lo scorso 16 luglio nella zona collinare di Marano di Napoli, sono state sottoposte a fermo dai carabinieri di Castello di Cisterna.
Al 49enne (difeso dall’avvocato Giovanna Cacciapuoti) la DDA di Napoli contesta l’omicidio del pusher e la distruzione del suo corpo mentre al 55enne viene contestato solo quest’ultimo reato.
A entrambi gli indagati, inoltre, viene contestato di avere agito secondo modalità mafiose e, al momento, non risulta che siano legati alla camorra.
Iannone, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato ucciso tra il 15 e il 16 luglio scorsi – a colpi di arma da taglio e con un oggetto contundente – al culmine di una lite scoppiata per una partita di droga non pagata.
Con l’aiuto del 55enne – secondo l’accusa – il 49enne ha poi dato fuoco all’auto nella quale venne poi trovato il cadavere dell’uomo carbonizzato. Nella vettura i militari dell’arma trovarono e sequestrarono anche una roncola e una tenaglia.
Importanti riscontri circa il coinvolgimento nel grave fatto di sangue sono stati trovati dai carabinieri a casa del 49enne e dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza della zona.
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