“Ai napoletani dico di continuare a fidarsi della giustizia. Cercheremo di rendere la giustizia ancora più efficiente, per essere credibili in modo tale che la gente ritenga conveniente denunciare”.
Lo ha detto Nicola Gratteri, neo procuratore di Napoli, al termine dell’udienza di immissione in esercizio e possesso delle sue funzioni.
“Dalla città mi aspetto denunce – ha aggiunto Gratteri – spero di essere credibile e spero che il mio ufficio sia credibile al punto tale da ricevere più denunce rispetto a oggi, perché delinquere non conviene. Ho lasciato la Calabria dove migliaia di cittadini hanno fiducia nella giustizia, hanno denunciato famiglie di ‘ndrangheta di serie A, quindi spero di riuscire a mettere questo tarlo in più persone possibili nel distretto di Napoli”.
Tra ‘ndrangheta e camorra “ci sono dei collegamenti da decenni. Sin dagli anni Cinquanta c’è stata una grande sinergia tra le famiglie storiche di camorra e ‘ndrangheta soprattutto del reggino e della zona ionica. Ci sono tante camorre e tanti livelli di camorra, non c’è una ricetta per una camorra. Bisogna adeguare e modellare gli investigatori, i magistrati in base al territorio dove andremo ad operare”.
Si è espresso così il nuovo procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri dopo il suo insediamento nel corso di una cerimonia nella sala Arengario del Palazzo di Giustizia.
“Non sono un esperto di camorra – ha poi aggiunto Gratteri -.
Ho ovviamente letto e studiato, ma voglio la conoscenza sul campo di battaglia. Prima ce l’ho e prima sono tranquillo nel dare direttive. Io dico che non è solo un problema di risposta giudiziaria, ci vogliono, anche in questo caso, sinergia, coraggio e coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa”.
La nostra legislazione antimafia “non è più la migliore al mondo, incominciano ad esserci delle farraginosità che non hanno senso di esistere. Si iniziano a mettere in discussione il 416 bis, le misure di prevenzione, quindi incomincerei a stare attenti a usare ancora questa espressione”. Risponde così il procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri ai cronisti che lo hanno interpellato nel giorno della sua immissione nelle funzioni.
“La grande aspettativa? E’ una preoccupazione, ma ce la metterò tutta”. Non ha nascosto la sua emozione Nicola Gratteri nell’assumere oggi le funzioni di procuratore della Repubblica di Napoli, parlando alla stampa al termine dell’udienza di immissione in esercizio e possesso delle funzioni che si è tenuta questa mattina nella Sala Arengario del Palazzo di Giustizia.
“In questa bellissima aula sono entrato tranquillo – ha spiegato Gratteri – e ne esco preoccupato. Dopo aver sentito gli interventi del presidente del Tribunale, di Melillo, dei due procuratori generali e degli avvocati, mi sento un po’ più preoccupato. Ero venuto tranquillo, ma mi hanno caricato di elogi, discorsi positivi, e allora la paura di deludere è tanta”.
“Le mie priorità? Alle 15 ci sarà una riunione con tutti i magistrati dell’ufficio: voglio ascoltare tutti, se ci sono problemi e criticità, per affrontarle immediatamente”. Lo ha detto Nicola Gratteri, da oggi procuratore della Repubblica di Napoli.
“Poi – ha aggiunto Gratteri – bisognerà cominciare a fare sinergia fra tutte le istituzioni e andare a trovare nelle loro sedi la polizia giudiziaria, per cominciare a capire quello che stanno facendo e quello che si può fare tutti assieme, cioè una full immersion di conoscenza. Poi passeremo alla fase operativa, a dire quello che dal mio punto di vista va fatto e da migliorare, se c’è”.
Ai cronisti che gli hanno chiesto se si definisse “decisionista”, Gratteri ha risposto: “E’ la mia caratteristica, non mi alzo da una riunione senza aver preso una decisione, non rinvio mai a domani. Ho sempre fretta di perdere tempo, non mi piacciono i perditempo.Non voglio adulatori o maggiordomi, non amo fronzoli. Voglio persone vere con le quali guardarci negli occhi e dirci cosa pensiamo”.
Articolo pubblicato il giorno 20 Ottobre 2023 - 14:20 / di Cronache della Campania