“L’associazione Libera di don Luigi Ciotti mi ha proposto di mettere in campo, con i detenuti del carcere di Aversa, un’esperienza in un bene confiscato della malavita organizzata. Un campo sulla legalità, sulla responsabilità, sulla possibilità di una giustizia riparativa”.
Così il garante campano delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, in occasione della presentazione, nella sala Nassirya della sede del Consiglio regionale della Campania, del progetto Libera Espressione ‘Campo di Impegno e Formazione’ con otto detenuti della Casa di reclusione di Aversa (Caserta) Filippo Saporito, promosso dall’associazione Libera contro le mafie.
“Io ho aderito e ho finanziato questo progetto – spiega – perché bisogna liberarsi dalla necessità del carcere e perché bisogna riannodare i fili con la comunità esterna. E bisogna riportare questi detenuti a ritrovarsi anche rispetto alle proprie responsabilità, al risarcimento che devono vivere verso vittime, comunità e alle proprie famiglie.
Vederli fuori con un permesso del magistrato competente, Francesco Chiaromonte, mi fa pensare che ci sono buone possibilità di reinserimento sociale. Quindi – conclude Ciambriello – passare dalla custodia all’accudimento”.
Il campo intende realizzare un percorso di avvicinamento e di accompagnamento in esperienze esterne, ai fini del reinserimento sociale in comunità dei giovani adulti detenuti del carcere di Aversa.
Gli obiettivi del progetto Libera consistono nel favorire la consapevolezza dei diversi significati che assume il termine responsabilità, di promuovere relazioni attraverso la comunicazione empatica e la partecipazione attiva dei partecipanti, di favorire un’educazione affettiva per affrontare in modo efficace i conflitti con gli altri.
Alla presentazione ha partecipato il presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, che ha sottolineato come progetti di questo tipo siano “importantissimi innanzitutto per attuare la Costituzione italiana e poi per dare una speranza a tante persone che anche se hanno commesso degli errori non vogliono più continuare a farlo”.
Presenti al tavolo anche la presidente della commissione regionale delle Politiche sociali Bruna Fiola, la referente Libera Giustizia Barbara Pucello, il magistrato di sorveglianza Francesco Chiaromonte, il presidente della Fondazione Polis Don Tonino Palmese, la direttrice della Casa di reclusione di Aversa Stella Scialpi, il referente Libera Memoria Bruno Vallefuoco.
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