“Cosa c’entra Kean con l’Italia? Non è nato in Italia, non è cresciuto in Italia, non è bianco come gli italiani. Ma soprattutto è scarso…”. Sgomento e indignazione sui social per i commenti di Antonio Corrado, giornalista pubblicista campano, indirizzati al calciatore della Juventus e della Nazionale Moise Kean, ieri impegnato a Wembley contro l’Inghilterra nella gara di qualificazione agli Europei 2024.
A prendere le distanze, in primis, l’Ordine dei giornalisti della Campania e l’Unione della stampa sportiva. L’Odg – si spiega in una nota – “censura e invia al Consiglio di disciplina il post pubblicato sui social dall’iscritto Antonio Corrado. Un testo offensivo nei confronti del calciatore Kean a cui va tutta la nostra solidarietà. Un testo contrario ad ogni regola deontologica”.
A sua volta l’Ussi della Campania, di concerto con l’Ussi nazionale, “stigmatizza e condanna i contenuti” del post di Corrado, in cui “si fa riferimento tra l’altro al colore della pelle dell’attaccante della Nazionale Italiana, Moise Kean. Contenuti inaccettabili per chiunque, ma ancor più gravi perché scritti da un giornalista. Certi comportamenti degli appartenenti all’ordine professionale, che seguono abitualmente gli avvenimenti sportivi, minano alla base la credibilità e l’onorabilità dell’intera categoria. I giornalisti sportivi, consapevoli della delicatezza del loro ruolo, hanno anche redatto e approvato nel 2009 un Decalogo per rinforzare i principi deontologici a cui ciascun appartenente all’Ordine dei Giornalisti deve comunque obbedire”.
L’Ussi ricorda l’articolo 8 del “Decalogo di autodisciplina dei giornalisti sportivi”, in cui è scritto: “Il giornalista sportivo rispetta il diritto della persona alla non discriminazione per razza, nazionalità, religione, sesso, opinioni politiche, appartenenza a società sportive e a discipline sportive”. L’Ussi campana rende noto di “aver segnalato il giornalista Antonio Corrado al Collegio dei Probiviri del Sugc per tutti i provvedimenti del caso”.
Sul caso si è espresso anche Sandro Ruotolo, responsabile per informazione, cultura e memoria del Pd: “L’odio razziale in rete dilaga, per questo faccio un appello a tutti: denunciate perché c’è un reato specifico nel codice”. Ruotolo si è presentato oggi alla Digos di Roma per sporgere denuncia per odio razziale. “Questo caso è ancora più grave – afferma – perché l’autore è un giornalista, non un leone da tastiera, e non può certo fare una cosa del genere”.
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