Il boss Vincenzo Di Lauro utilizzava sempre luoghi sicuri per i summit e gli incontri con gli affiliati.
Si tratta del supermercato “SIMPLY” di Secondigliano in cui risulta lavorare lo stesso boss e l’ufficio della “FUTURO S.R.L.S.” di via Nazionale n. 107, luoghi considerati estremamente sicuri. Agli incontri partecipano, alla presenza di Vincenzo Di Lauro, anche i suoi luogotenenti Angelo Milone e Marco Minichini e i fratelli Nocera.
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Il supermercato, dove tra l’altra Enzo Di Lauro risultava come dipendente si trova in Via Vittorio Emanuele III, nel quartiere di Secondigliano. Poi dopo la cattura del fratello Marco aveva ceduto ad altro marchio l’attività anche fermare una situazione debitoria che stava diventando preoccupante.
Anche se poi successivamente, come si evince da una intercettazione lo stesso Enzo Di Lauro fa capire che è pronto a riprendersi il supermercato:“Come tengo i soldi subito mando a chiamare a..omissis…”.
Gli incontri presso il supermercato Simply erano legati alla necessità da parte degli indagati di rendicontare, aggiornare ed informare Vincenzo Di Lauro dell’esito, andamento e di qualsiasi novità riguardante l’attività di contrabbando di sigarette.
In particolare, un primo significativo incontro veniva registrato il 6 Marzo 2018, data in cui, come specificato in precedenza, arrivava un carico consistente di T.L.E. che il gruppo criminale diretto d Raffaele Rispoli provvedeva a scaricare e “piazzare”.
Quella stessa sera del 6 marzo 2018, precisamente alle ore 19.28, a conclusione di una giornata di attività intensa, Raffael Rispoli contattava Salvatore Esposito e lo esortava a passare dal loro “compagno”, “Enzuccio” per informarlo di ciò che avevano fatto “per ci far capire come è andata… come sta…”.
Un altro summit si era svolto il 22 febbraio 2019 e il cui esito fu rivelato, inconsapevolmente, nel corso di una conversazione intercettata il 25 febbraio tra Gennaro Nocera e Pietro Granato.
Dalla conversazione si comprendeva chiaramente come nella riunione tenutasi al Simply il 22 febbraio 2019, alla presenza di Vincenzo DI Lauro, vi fosse stata un’accesa discussione e Gennaro Nocera avesse ripreso in malo modo Angelo Milone e Umberto Lamonica, i quali evidentemente avevano tentato di tutelare e difendere le ragioni di Gianluca Mele.
A risolvere definitivamente la controversia era intervenuto il boss Vincenzo Di Lauro, stabilendo che, appurata l’effettività del debito di Gianluca Mele, questi avrebbe dovuto “cacciare i soldi” senza alcuna riserva “…Ha detto che improvvisamente intervenne e disse le cose come stavano. Disse se deve dare..deve dare, non c’è niente da fare disse “poi se non deve avere niente è tutto a posto, ma se deve dare deve cacciare i soldi… “
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