A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Ottavio Bianchi, doppio ex di Milan e Napoli e tecnico del primo scudetto del Napoli: “Da fuori siamo tutti bravi, ma bisogna essere dentro e vedere i problemi che ci sono negli spogliatoi, i traumi, i piccoli traumi, tutte cose che non possiamo sapere”.
“Dobbiamo rispettare il lavoro dell’allenatore e commentare, ma non sono in grado di entrare nel meccanismo delle scelte.Nel calcio moderno si possono sostituire 5 giocatori in una partita e questo significa cambiare mezza squadra per cui non sono più gli 11 iniziali i più importanti perché quelli che subentrano lo devono essere ancor di più.
Con 5 sostituzioni cambia tutto e l’avversario si spiazza e questa è una cosa molto bella perché si inizia con un assetto tattico, per poi stravolgerlo a gara in corsa”.
“E’ ancora troppo presto per dire chi vincerà lo scudetto.Nelle squadre di vertice ci sono tanti Nazionali e quando viaggiano poi possono rientrare con qualche difficoltà.
Napoli e Milan hanno un potenziale, ma sono alla ricerca della quadratura del cerchio.Anche l’Inter contro una squadra che non ha fatto un tiro in porta ne è uscita all’ultimo momento.
Il calcio è la perfezione del gioco di squadra e i libri dicono che le qualità del singolo si esaltano col collettivo ed il collettivo esalta la qualità del singolo per cui servono entrambe le cose”.
“L’allenatore incide il 10%, è come un grande pilota, si vince solo quando funziona tutto.Il Napoli di quest’anno non è quello dello scorso anno e poi le squadre che non sono abituate a vincere hanno sempre una flessione.
Se andiamo indietro con gli anni ricordiamo il Cagliari che l’anno successivo al titolo ha giocato per non retrocedere, stesso dicasi per la Lazio, il Verona, per cui non è facile.E il calcio è bello anche per questo”.
Articolo pubblicato il giorno 30 Ottobre 2023 - 13:40