La band franco-marocchina, che fonde musica tradizionale gnawa con il rock e il blues, si esibirà martedì 31 ottobre alle ore 21 ai Molini Marzoli, nella loro unica tappa italiana.
Dopo il successo del tour negli Stati Uniti, terminato lo scorso 13 ottobre con il live alla Chandler Music Hall in Vermont, il quartetto torna a esibirsi in Italia per un unico esclusivo concerto al festival diretto da Gigi Di Luca.
I biglietti – dal costo simbolico di 5 euro – sono disponibili sul circuito Azzurro Service (info prevendita: tel. 081 5934001 – www.azzurroservice.net).
Guidati da una donna afro-marocchina, Yousra Mansour, in un ruolo tradizionalmente maschile, i Bab L’Bluz si ispirano al movimento artistico e culturale Nayda, nato a Casablanca agli inizi del nuovo millennio. Una nuova ondata di artisti e musicisti che prende spunto dal patrimonio locale, cantando parole di libertà nel dialetto della darija.
“Nayda!” è anche il titolo del loro debut album pubblicato nel 2020 per la Real World Records, l’etichetta discografica fondata da Peter Gabriel. Un lavoro acclamato dalla critica che ha ricevuto ottime recensioni, da Mojo che lo ha inserito nella Top 10 album mondiale dell’anno alla BBC, passando per il New York Times, Vogue Arabia, Le Monde, Financial Time o Pan African Music e ha vinto nel 2021 i Songlines Music Awards nella categoria Fusion.
“Più di ogni altra cosa siamo una rock band”, dichiara la frontwoman Yousra Mansour, che canta e spara riff dalla sua awicha ricoperta di pelle di capra, come una dea guerriera berbera. “Usiamo l’awicha come chitarra e il guembri come basso, entrambi a diverse accordature. Incanaliamo la nostra vasta gamma di influenze nella musica che attraversa i confini e viaggia nel tempo”.
Bab L’Bluz (letteralmente la porta del blues) nasce nel 2018 a Marrakech. La band si ispira alla musica tradizionale Gnawa e Hassani a cui combina sonorità contemporanee. Il progetto prende forma grazie all’incontro tra la carismatica Yousra Mansour (voce, awisha, percussioni e guembri) – cresciuta nella città di El Jadida sulla costa atlantica del Marocco ascoltando la diva libanese Fairouz, la musica gnawa della vicina Essaouira, ma anche Janis Joplin, Oumou Sangaré ed Erykah Badu – e il francese Brice Bottin (guembri, chitarra, percussioni e cori) a Marrakech all’inizio del 2017. Entrambi appassionati di musica Gnawa, hanno deciso di imparare insieme a suonare il guembri, uno strumento a corde pizzicate della tradizione musicale di quei popoli. Hanno voluto combinare le loro influenze raffinatamente, rispettando il mondo analogico emerso negli anni ’60 e ’70, dando così vita alla composizione di un nuovo repertorio. Bab L’ Bluz suona materiale originale che fonde stili diversi per creare un tutt’uno.
La band si completa con due musicisti di Lione, Hafid Zouaoui (batteria e cori) e Jérôme Bartolome (flauto, percussioni e cori).
La loro musica mescola tradizioni differenti e ritmi trance, musica chaabi e hassani, echi del deserto, funky, rock e blues. Stili provenienti da diversi continenti che si incontrano per diffondere attraverso il canto un messaggio di pace, di uguaglianza e di amore.
Il concerto di Bab L’Bluz, inizialmente previsto per il 16 settembre 2023 e rimandato al 31 ottobre per problemi burocratici legati al visto d’ingresso della band franco-marocchina, rientra nell’ambito della XXVIII edizione di Ethnos. Il festival internazionale della musica etnica organizzato e prodotto da La Bazzarra, finanziato dalla Regione Campania e dal Ministero della Cultura con il sostegno dei 5 comuni vesuviani coinvolti nel progetto.
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