Nei giorni scorsi, nell’ambito della generale intensificazione dell’azione di vigilanza finalizzata alla tutela della libera concorrenza del mercato, della pubblicità sui prezzi applicati ai carburanti e della qualità dei prodotti petroliferi immessi in commercio, i finanzieri del Comando Provinciale di Avellino congiuntamente ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della Direzione Territoriale IX Campania, anche sulla base di specifico protocollo d’intesa, hanno eseguito controlli nei confronti di diversi impianti di distribuzione stradale di carburante presenti sul territorio irpino.
Tutti selezionati dopo una mirata attività di analisi e approfondimento volta a intercettare i soggetti a più alto rischio di frode.
Al termine dei controlli, grazie ai contestuali accertamenti di screening chimici effettuati con l’ausilio di un laboratorio mobile appositamente attrezzato dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, è stato accertato che uno dei distributori sottoposto a controllo commercializzava gasolio adulterato e non destinato ad autotrazione, procedendo al sequestro di lt. 6.133 di prodotto.
Gli sviluppi investigativi consentivano di individuare il fornitore del suddetto carburante, un deposito commerciale ubicato nel napoletano, nei cui confronti veniva esteso il controllo, in collaborazione anche con i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Casalnuovo, individuando e sequestrando lt. 45.344 di gasolio, risultato anch’esso, dalle analisi chimiche effettuate, adulterato e non destinato ad autotrazione.
I responsabili delle imprese sono stati segnalati alle competenti Autorità giudiziarie di Avellino e Nola per violazione all’art. 40 D.Lgs. 504/95 L’operazione odierna costituisce una ulteriore conferma dell’ottima sinergia tra soggetti istituzionali, teso a verificare la corretta commercializzazione dei prodotti petroliferi presso gli impianti di distribuzione stradale di carburanti dislocati sul territorio campano, contrastando tempestivamente forme di illecito che possano causare danni ai consumatori e una concorrenza sleale in pregiudizio dei commercianti onesti.
Per le condotte illecite al vaglio della competente Autorità Giudiziaria, sulla base del principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna, a cui seguirebbe obbligatoriamente la confisca del profitto dei reati ascritti.
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