In seguito alla vicenda delle presunte irregolarità nei test per la facoltà di medicina, a Napoli diversi studenti si sono riuniti in un comitato e, assistiti dallo studio legale Pisani e Scaringia, hanno deciso di “andare fino in fondo: ci stanno fornendo documenti e prove – dichiara l’avvocato Pisani – per chiedere alla magistratura di annullare e far ripetere le prove per l’ammissione alla facoltà”.
“Siamo pronti a chiedere anche il risarcimento danni e il rimborso delle spese per tutti gli studenti traditi e danneggiati nei loro sogni”, aggiunge il legale, secondo cui il numero chiuso è “ingiusto, illogico e incostituzionale”.
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“Secondo quanto mi è stato segnalato in lacrime da tanti aspiranti medici – continua Pisani, confermando dunque quanto già trapelato altrove – qualcuno avrebbe pagato migliaia di euro per iscriversi a un corso di preparazione che permetteva di conoscere in anticipo le domande del test.
Altri invece hanno trovato un gruppo su Telegram su cui circolavano soffiate sulle domande a cui gli aspiranti medici sarebbero stati sottoposti. Si azzeri tutto – conclude – e si risarciscano tutti i danni agli studenti vittime di caos e violazioni gravissime dei principi base di trasparenza correttezza e buona fede che sono stati del tutto ignorati”.
Il ministro Bernini: “Verifiche in corso”
Il consorzio “Cisia ci ha comunicato l’infondatezza delle indiscrezioni” sulla presunta compravendita di domande dei testi di medicina “e ha confermato che non ci sono state irregolarità. Le verifiche – spiega la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, al Sole 24 Ore – sono comunque in corso. È nostro interesse fare piena luce su questa vicenda a tutela innanzitutto degli studenti. I Tolc per medicina sono alla loro prima prova pratica, se non funzionano siamo pronti a rivederli”.
“Il nostro obiettivo – aggiunge l’esponente dell’esecutivo – è continuare ad aprire, sempre in maniera sostenibile, l’accesso a medicina”. La legge di Bilancio “non sarà semplice – ammette Bernini -, ma ci sono delle priorità che il governo non mette in discussione. La tutela del diritto allo studio è una di queste”.
“Quest’anno ci siamo dati un altro obiettivo – rivela la ministra -: garantire borse di studio anche agli idonei non beneficiari, in modo da coprire interamente la platea degli aventi diritto”. Altra “priorità” del governo “è il potenziamento delle borse dei dottorati di ricerca in generale e con particolare riferimento a quelli che abbracciano le materie del futuro, come l’intelligenza artificiale e le tecnologie quantistiche”, aggiunge Bernini.
Sull’incremento dei posti letto previsti dal Pnrr, “il target sugli alloggi è decisamente sfidante”, ammette la ministra. “È chiaro che bisogna rendere più appetibile gli investimenti, pubblici e privati, in alloggi universitari”.
Articolo pubblicato il giorno 8 Settembre 2023 - 07:47